Che l’Argentina di oggi sia un Paese dove non esistono discriminazioni, nonostante la facciata dei matrimoni civili e i battesimi religiosi per coppie gay, è tutto da dimostrare: in primo luogo perché l’attuale potere kirchnerista non ascolta opinioni contrarie alle proprie politiche, e questa è già di per sé una discriminazione gravissima che di fatto esclude per esempio molte persone dal mondo del lavoro solo per il loro pensiero differente, poi ci sono da considerare le etnie originarie che quando non direttamente osteggiate, come capita alla tribù Qom della regione del Chaco, lo sono attraverso la distruzione delle loro terre a causa di un indiscriminato sfruttamento minerario che non tiene minimamente in considerazione  l’impatto ambientale, come capita in diverse regioni abitate dall’etnia Mapuche.



Ma un altro aspetto sicuramente interessante riguarda curiosamente la religione protestante che, nonostante sia una delle più antiche stabilitesi in Argentina, fatica a ottenere un riconoscimento ufficiale da parte delle autorità. Questo credo abbraccia circa un 10% della popolazione ed è presente sul territorio non solo a livello di templi ma anche con numerosissime iniziative caritatevoli che mirano principalmente a risolvere uno dei problemi più gravi di questa Nazione che, nonostante le immense ricchezze, ha un indice di povertà altissimo, aumentato in questi anni: un Argentino su 4 è in condizioni di povertà .



L’avvocato Marcella Viglione, congiuntamente con la sorella Renata e un altro avvocato, la Dott.ssa Viviana Zara, ha presentato in questi giorni un progetto di legge che mira ad equiparare la Chiesa Protestante agli altri credi religiosi, attraverso l’istituzione di una giornata dedicata alla sua celebrazione.

Abbiamo intervistato la Dott.ssa Viglione, alla quale abbiamo chiesto inizialmente in cosa consiste la descriminazione che il suo progetto mira ad annullare.

Considero che la discriminazione si attui a due livelli differenti: in primo luogo, e questo è un problema comune alle altre religioni, perché la Chiesa Cattolica è l’unica con personalità giuridica ad essere considerata pubblica dallo Stato Argentino, le Province e le Regioni, secondo l’articolo 33 del Codice Civile della nostra repubblica, mentre gli altri credi devono costituirsi giuridicamente attraverso associazioni o fondazioni a carattere privato , sempre secondo il predetto articolo, e per poter funzionare devono ottenere una autorizzazione.



A livello sociale la maggioranza della società considera i cristiani evangelici protestanti a livello di una setta, per la sua separazione dalla Chiesa Cattolica ed anche perché vedono questa religione come un fenomeno di carattere momentaneo. Al contrario la presenza del protestantesimo nel territorio Argentino  data dagli inizi dell’800 ed è figlia delle ondate migratorie che hanno popolato queste terre: tra il 1880 e il 1820 si sono stabilite le Chiese metodiste inglesi, presbiteriana scozzese, luterana scandinava, i valdesi italiani e molti altri. Tra il 1840 e 60 ci sono state campagne missionarie anglicane che si sono sviluppate su tutto il territorio: nel 1824 vide la luce la prima Chiesa Anglicana di Buenos Aires . Juan Manuel de Rosas mantenne la libertà religiosa che si era instaurata durante la Presidenza di rivadavia , favorendo la presenza di templi di religione protestante Anglicana e Presbiteriana.

In cosa consiste il progetto di legge da voi presentato?

La uguaglianza definita come virtù etica e politica che pretende di trattare tutti gli esseri umani nello stesso modo all’essere portatori della identica dignità e titolarità degli stessi diritti umani, è un diritto fondamentale della persona sancito dalla Costituzione e ribadito nel 1986. Come sostiene il Dott. Jorge Reinaldo Vanossi in un suo scritto sulla  Costituzione Nazionale e i diritti Umani “…la dottrina considera che tra le garanzie istituzionali della libertà dell’uomo sia inclusa l’uguaglianza come elemento essenziale della riforma governativa Repubblicana“. La nostra società è multiculturale e giustamente la sua ricchezza risiede nella diversità delle moltitudini che abitano l’Argentina. Per tutte queste ragioni il nostro progetto mira ad un riconoscimento che ponga la religione protestante alla pari con le altre attraverso la celebrazione di una giornata ad essa dedicata: abbiamo scelto di proporre quella del 31 ottobre per ricordare la data nascita della Riforma Protestante nel 1517. Poter celebrare questa data ci metterebbe alla pari con le altre religioni che già godono di questo diritto esteso anche , quando previsto , a esenzioni dall’attività lavorativa per motivi religiosi legati a ricorrenze o tradizioni religiose particolari.

Ci sono enti o organizzazioni che appoggiano la vostra causa?  

Il progetto “Giornata della Chiesa Evangelica Protestante” raccoglie l’adesione di moltissime persone dei più diversi credi religiosi  che hanno firmato una petizione al riguardo ma siamo appoggiati anche da istituzioni quali lo IANCA  (Instituto Argentino per la Contrattazione e Conciliazione), l’ organizzazione di consumatori CONSAL e la Fondazione “Nuevo Comienzo” (“Un nuovo Inizio”). Oltre naturalmente a tutte le Chiese Evangeliche presenti nel territorio che sono impegnante da sempre in opere di solidarietà sociale.