L’offensiva contro i ribelli continuerà fino alla completa vittoria. Nonostante i tanti morti, centinaia, negli scontri degli ultimi giorni, le parole del ministro della Difesa ad interim di Kiev non lasciano dubbi su quanto succederà nel prossimo futuro. Questo nonostante l’elezione di un nuovo presidente ucraino. Un’offensiva, quella ucraina, che sembrava dovesse suscitare la reazione di Mosca, che più volte aveva minacciato l’intervento militare in caso di guerra civile. Invece le truppe russe, come confermato anche dal segretario di Stato americano Kerry, si sono allontanate per la gran parte dai confini. Che succede in Ucraina? Ilsussidiario.net lo ha chiesto al generale Carlo Jean, esperto di questioni strategiche: “Putin ha tradito i filorussi, che pensavano di poter contare sul suo aiuto militare. Non è stato così e non sarà così”. Il perché ce lo spiega in questa intervista.
Nonostante l’elezione di Porošenko, l’Ucraina è più decisa che mai a continuare la sua offensiva. Secondo lei è una scelta sensata? Che idea si è fatto di come gli ucraini stanno conducendo le operazioni militari?
Le operazioni continueranno sicuramente. anche se da un punto di vista strettamente militare, l’esercito ucraino è un esercito in pessime condizioni.
In che senso?
E’ un esercito in pezzi, a parte quelle forze esigue che in passato hanno partecipato a operazioni Nato e che sono molto preparate. Il resto dell’esercito di Kiev è un esercito allo sbando che va totalmente riformato e rifondato. Non è in condizioni di schiacciare la rivolta, anche perché si parla di conquistare delle città dove si trovano i ribelli, non possono certo bombardare indiscriminatamente o andare casa per casa a cercarli. Ricordiamoci che una città come Donetsk supera il milione di abitanti.
Invece la resistenza dei filorussi dal punto di vista militare che impressione le fa?
Sono fortemente motivati, sono imbevuti della propaganda fatta da Mosca che ha definito le forze di Kiev fasciste, ma è la stessa propaganda fa anche l’Ucraina, definendo queste persone dei terroristi. Si battono e si batteranno anche se sono stati traditi da Putin.
Traditi da Putin? Cosa intende? Mosca continua a minacciare di intervenire se non si fermano le operazioni di Kiev.
I russi lo dicono a parole. Se lo facesse diventerebbe una guerra civile totale, per la Russia non è immaginabile e neppure le conviene. Entrare in Ucraina significherebbe perdite umane ed economiche enormi. Inoltre la Germania è fortemente legata a Kiev, soprattutto all’ex pugile Vitali Klitschko che è appena stato eletto sindaco di Kiev. I russi non possono andare in Ucraina perché rischiano di andare contro la Germania. In caso di guerra Mosca si troverebbe contro i tedeschi e questo Putin non lo vuole.
Secondo la Bbc però negli scontri dei giorni scorsi a Donetsk tra i ribelli uccisi sono stati trovati 33 cittadini russi. Chi sono? Agenti di Mosca? Invasati che sono andati a combattere appositamente?
Sono ucraini credo, forse qualche russo si è mosso di sua iniziativa, anche perché i filorussi avevano scommesso sull’aiuto di Putin che invece non arriverà.
Si parla però di truppe cecene pronte a intervenire.
Ramzan Kadyrov, il dittatore che governa la Cecenia, è un folle invasato che quando c’è da menar le mani è sempre pronto, aveva minacciato di invadere anche l’Ossezia del sud. Difatti la Cecenia è strettamente legata a Mosca come si sa, è tutto da vedere cosa faranno realmente.
La Russia continua a minacciare il taglio delle forniture di gas, secondo lei è questa l’arma che Putin intende continuare a usare invece di quella militare?
No, non credo, anzi. Ci sono discussioni in corso e l’Unione europea ha chiesto a Mosca di praticare un prezzo che sia abbrodabile per Kiev.
Che previsioni fa sugli sviluppi della situazione nel futuro più prossimo?
Intanto bisogna aspettare l’incontro del 3 giugno a Varsavia con Obama e il ministro degli Esteri russo. Dopo di che, a metà giugno ci sarà un nuovo incontro con Putin e i rappresentanti americani. Io credo ci sarà un accomodamento, entrambe le parti sono molto pragmatiche se non ciniche. In fondo quello che la Russia chiede oggi è che l’Ucraina sia uno stato neutrale e che venga data una sufficiente tranquillità alle regioni più russofone.
Un compromesso insomma.
Sì,una soluzione che può essere facilitata dalla Germania e dall’Unione europea con uno statuto di neutralità dell’Ucraina molto simile a quello che il Congresso di Berlino del 1878 stabilì per la Bulgaria.