Rimane alta la tensione in Ucraina e in particolare a Odessa, la città portuale nel sud del Paese dove 42 persone hanno perso la vita venerdì scorso. Nella giornata di ieri centinaia di separatisti filorussi hanno presso d’assalto la sede della polizia ottenendo la liberazione di 67 persone che erano state arrestate dopo le violenze del 2 maggio. Intanto migliaia di nazionalisti dell’estrema destra ucraina hanno sfilato ieri tra le strade della città, passando prima davanti al quartier generale della polizia (accusata dal premier ucraino Arseniy Yatsenyuk di “non aver fatto nulla per stroncare l’attacco” della settimana scorsa), per poi arrivare di fronte alla Casa del Sindacato di Odessa dove il 2 maggio si è verificato il rogo che ha causato la morte di oltre 40 persone. Al momento non sono stati registrati scontri, ma la tensione resta altissima.



Prosegue l’offensiva ucraina nell’est del Paese. Citando le forze di autodifesa locali, la tv filo Cremlino Russia Today ha fatto sapere che l’esercito ucraino ha attaccato altre due città controllate dai separatisti filorussi, entrambe della regione di Donetsk: si tratta di Mariupol’, città portuale dell’Ucraina sudorientale, e di Kostjantynivka’, a metà strada tra Donetsk e Sloviansk. Il ministro dell’interno ucraino Arsen Avakov, confermando il nuovo attacco, ha fatto sapere che le truppe ucraine hanno preso il controllo del centro televisivo di Sloviansk e che nell’operazione a Kostjantynivka’ alcuni soldati sono rimasti feriti. Intanto il premier ucraino Arsen Iatseniuk è volato a Odessa, teatro dei violenti scontri di venerdì scorso durante i quali hanno perso la vita 42 persone.



Centinaia di separatisti filorussi hanno presso d’assalto oggi la sede della polizia a Odessa, la città portuale sul Mar Nero dove 42 persone hanno perso la vita durante i violenti scontri di venerdì scorso. Gli attivisti sono tornati a chiedere il rilascio dei manifestanti arrestati proprio nei giorni scorsi, tentando di entrare nel comando di polizia dopo aver divelto il portone d’ingresso e lanciando pietre e oggetti contro le finestre. Gli agenti in tenuta antisommossa hanno però reagito riuscendo a bloccare l’avanzata. Intanto è giunto a Odessa anche il premier ucraino Arseniy Yatsenyuk: intervistato dalla Bbc, il capo del governo ha accusato “i servizi di sicurezza e le forze dell’ordine per non aver fatto nulla per stroncare questo attacco”, assicurando che verrà aperta “un’inchiesta completa, globale e indipendente”. Secondo Yatsenyuk, inoltre, la tragedia di Odessa fa parte di un “piano della Federazione russa per distruggere l’Ucraina e il suo Stato”. Anche Papa Francesco, durante il Regina Coeli di oggi, ha parlato della crisi ucraina: “Desidero invitarvi ad affidare alla Madonna la situazione in Ucraina, dove non cessano le tensioni. La situazione è grave. Prego con voi per le vittime di questi giorni, chiedendo che il Signore infonda nei cuori di tutti sentimenti di pacificazione e di fratellanza”.

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