Occorrerebbe spiegare a molti governanti europei che quando si cede una volta, pensando di poter tornare indietro quando si vuole, si è condannati. Quando l’estremismo decide di infiltrarsi in una società, non chiede permesso. Lo fa e basta. La debolezza e il buonismo poi fanno il resto, spalancando la porta allo strisciare del male fra i giovani e i bambini, tale da infettarli e renderli schiavi. Per sempre. L’Inghilterra ha contratto da tempo il virus sociale più letale che esista, il buonismo multiculturale, che sta permettendo, come è emerso dalla scoperta dell’Operazione cavallo di Troia, il presunto complotto ordito da gruppi islamisti radicali per assumere il controllo degli istituti scolastici della città di Birmingham e modificarne i programmi, estremizzandoli. 



Una campagna organizzata, studiata nei dettagli e agevolata dalle scandalose concessioni fatte in nome della non discriminazione, l’arma a doppio taglio che sta dilaniando il tessuto sociale europeo. Quando denunciavamo già dieci anni fa i tribunali sharitici tollerati e pressoché istituzionalizzati, quando emerse la clamorosa decisione della Law Society di inserire i principi della legge islamica nel complesso giuridico inglese, nessuno batté ciglio: questo dossier ora dovrebbe stupire? Eh no, non si può fare sempre orecchie da mercante perché la ruota viene unta a dovere dai potentati e dagli sceicchi di turno, non si può sempre dire “siamo scioccati dalle rivelazioni”. Perché le minacce, io e i moderati che denunciano da sempre, le viviamo sulla pelle ogni giorno. 



Si dice che non ci sia peggior sordo di chi non vuole sentire e questo è uno dei casi. Non è mistero che l’islamismo radicale si stia imponendo a forza nelle aule scolastiche di alcune zone d’Inghilterra, non è mistero che gli insegnanti coraggiosi vengano intimiditi, che si chieda la soppressione delle festività cristiane, non è mistero che quando si permette di indossare in pubblico un niqab o un burqa si è sulla via del non ritorno. Lo abbiamo sperimentato anche qui e ogni giorno ne leggiamo una nuova; prima le cuffie per non sentire la musica in classe, poi i matrimoni forzati e i rapimenti, la piscina per sole donne musulmane, e chi si converte al cristianesimo viene ammazzato a martellate. Come Rachida Rida, il cui sacrificio è l’emblema dello sfacelo sociale e morale, religioso e umano. ‘Non solo modifico il tuo orientamento originario, ma se provi a passare la barricata ti ammazzo’. 



Questa è la regola. E proprio nell’Inghilterra di quel David Cameron che non più di tre anni fa ammetteva: “Il multiculturalismo è fallito”, come avevo denunciato già cinque anni fa nel libro L’inganno. Caro signor Cameron, il problema non sta nel fatto che abbia fallito, ma che abbia attecchito, per tramite di esso, l’estremismo.

Il multiculturalismo era solo il cavallo di Troia, per un estremismo che ha vinto sul campo e non nelle chiacchiere. Ed è una malattia assai difficile da estirpare, quando infetta i gangli vitali del corpo sociale.

La scoperta del tentativo di controllare le scuole inglesi è solo la punta dell’iceberg e non tiene conto di quei quartieri, sparsi in tutto il suolo britannico, nei quali vige di fatto un regime talebano, con donne velate integralmente a forza, infibulazioni a bambine piccolissime e tribunali privati che non tengono conto di alcun diritto giuridicamente tutelato. E se cercate un colpevole per lavarvi la coscienza, spettabili intellettuali e politici asserviti al ricatto del denaro, non c’è che da guardarsi allo specchio.