Il Consiglio di Stato francese, la più alta istanza della giurisdizione amministrativa del paese, ha deciso che i medici potranno lasciare morire Vincent Lambert, il trentanovenne tetraplegico che da sei anni è in stato vegetativo a seguito di un incidente in motocicletta. Da tempo il caso dell’uomo sta sollevando numerose polemiche e dividendo l’opinione pubblica francese che si è schierata a favore o contro l’eutanasia: i medici, d’accordo con la moglie del paziente, hanno sempre detto di voler interrompere i trattamenti che tengono Vincent artificialmente in vita, appellandosi alla legge Leonetti del 2005 che vieta l’accanimento terapeutico e autorizza il medico a somministrare, con il consenso del paziente, “dosi terapeutiche in grado di alleviare il dolore, anche se rischiano di abbreviare la vita”. I genitori di Vincent, invece, si sono sempre detti contrari ad applicare l’eutanasia passiva sul figlio, quindi provocata dall’interruzione dei trattamenti medici necessari alla sopravvivenza. Appurata la “irreversibilità delle lesioni” cerebrali diagnosticate a Vincent Lambert, il Consiglio di Stato ha stabilito che le macchine che lo tengono in vita dovranno essere staccate nei prossimi giorni.