Un razzo sparato da un drone israeliano sulla folla nel rione Sheikh Radwan di Gaza ha provocato sei morti e circa una ventina di feriti. Il bilancio delle vittime sale così a 127. L’obiettivo era la casa di una parente di Ismail Haniyeh, l’ex capo dell’esecutivo di Hamas nella Striscia.
Guerra. Quinto giorno di raid aerei sulla Striscia di Gaza e nuove innocenti vittime: il bilancio totale dei morti – a partire dall’ inizio dell’ Operazione Margine Protettivo, scattata l’8 luglio – sale a 120 (23 bimbi), mentre i feriti sono più di 900; inoltre sono circa 300 le case distrutte e oltre 9mila quelle danneggiate. Questa mattina l’aviazione israeliana, come riporta l’agenzia di stampa Quds Press, ha colpito un orfanotrofio a a Beit Lahya (a nord di Gaza) provocando la morte di tre bambine disabili e ferendo diverse infermiere. Il portavoce militare di Israele giustifica le azioni dicendo che Hamas ha sistematicamente provveduto a nascondere missili e armi in moschee ed in istituti pubblici, in più aggiunge come ci siano ancora molti obiettivi da bombardare. Per contro, le Brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas, affermano di aver sparato stamane un razzo di tipo M-75 in direzione dell’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv. In Israele le autorità militari hanno informato in parallelo di aver intercettato in volo a Rishon le-Zion (a sud di Tel Aviv) un razzo sparato da Gaza.