A questa pagliacciata, perché di pagliacciata si tratta, non potevano mancare i Boko Haram. Nel vasto alveo dell’integralismo armato e del terrorismo mondiale hanno dato il loro sostegno a Baghdadi, che si auto proclama califfo di non si sa ancora quale popolo islamico. Mentre vagano indisturbati nei territori dell’Africa Centrale, sequestrando, massacrando e stuprando chiunque capiti loro a tiro, hanno trovato il tempo di connettersi al web per dichiarare al mondo la loro adesione al progetto del califfato. Ma del resto rientra tutto in un quadro ben preciso; solo chi non conosce l’islam, come questi sanguinari mozzatori di mani e stupratori di ragazzine, può dare il suo consenso ad un progetto di conquista che non ha né capo né coda nella dottrina coranica.
L’ho già scritto su questo giornale e lo ripeto oggi, quando un altro gruppo terroristico si aggiunge alla schiera dei sostenitori del califfato: Al Baghdadi potrà essere califfo dei suoi seguaci, principe di alcuni credenti, ma nell’islam una figura come la sua non è contemplata. Anzi, se non lo sapesse ancora, è piuttosto mal tollerata e sulla stampa araba inizia a serpeggiare un certo malcontento, che a breve sfocerà in una presa di posizione dura e netta. Può essere califfo di questa gente, di chi non sa nulla di islam e vuole farsene uno a propria immagine e somiglianza, magari affibbiandogli connotati da guerra civile africana, avvicinandolo ad un machete con cui mozzare mani, piedi e teste, come Boko Haram. O di chi usa il Corano, di cui non conosce nemmeno la copertina, per ridurre al silenzio e alla “non esistenza” le donne del proprio Paese, come i Talebani in Afghanistan. Ma non potrà mai essere califfo del mondo arabo. Per cui il sostegno di Boko Haram, per quanto sia odioso e insopportabile, risulta del tutto prevedibile visto che al movimento di questo personaggio, di cui restano da capire origine e oscuri appoggi, si dichiarano “fratelli” solo coloro che vivono nel terrorismo e nella distorsione dell’islam a fini integralisti.
E in tutto questo, come mi corre di nuovo denunciare, nessuno fa niente. Passata la luce della ribalta sullo Stato Islamico, sul califfo, sui rapimenti di Boko Haram e sugli inutili tweet dei personaggi famosi, è tornato tutto come prima. L’Onu è inesistente, l’Unione Europea tace clamorosamente. Quelle che si spacciano per “grandi democrazie” del mondo pensano che forse le giovani rapite da Boko Haram si libereranno da sole, uccideranno i loro carcerieri e si farà una bella cerimonia di bentornato, con lustrini e tanti sorrisi per la stampa. Ma nessuno interviene, nessuno ci dice da dove viene questo Al Baghdadi, che è comparso come un fantasma, ma che fantasma non è perché gli Usa lo cercano dal 2011 dopo aver massacrato centinaia di iracheni.
Nessuno ci dice chi è che fiancheggia questo signore, chi è tutto quel codazzo di persone a volto coperto che si aggira intorno a lui quando esce in pubblico. Non ci dice perché lo si è lasciato fare e prendersi i punti nevralgici della produzione di petrolio in Iraq, con il beneplacito di tutti. Chi lavora perché Baghdadi abbia successo? Chi opera affinché si verifichi uno scontro di civiltà fra arabi e terroristi, e poi fra terroristi e Occidente, le cui conseguenze sono incalcolabili? Perché l’obiettivo, se non primario quantomeno secondario, è l’Occidente. E hanno già iniziato a fare propaganda nel cuore dell’Europa, in Olanda, dove gruppi di islamici radicali legati al salafismo hanno aderito al califfato di Al Baghdadi manifestando in strada. E non sarà un caso isolato.