Prima l’ha colpita per dieci volte alla testa con un oggetto contundente, poi l’ha strangolata e mutilata, decapitandola. È accaduto sabato pomeriggio a Sasebo, in Giappone. La quindicenne, che ha massacrato la compagna, è stata arrestata e ha confessato: “Ho fatto tutto da sola”. È sabato pomeriggio, quando Matsuo ha detto ai genitori che stava andando a casa dell’amica, che abita da sola in una casa a Sasebo, cittadina nella prefettura di Nagasaki. Poi alle sette di sera ha scritto un messaggio ai genitori, dove annunciava il suo ritorno a casa. I signori Awa non l’hanno più rivista: la ragazza è morta un’ora dopo aver inviato il messaggio. Una scena terribile, quella che si è presentata davanti agli uomini della polizia, domenica mattina, quando sono arrivati nell’appartamento della compagna: il corpo della ragazza era sul letto in una pozza di sangue, senza testa e senza la mano sinistra. La quindicenne arrestata non ha ancora spiegato i motivi dell’uccisione. «È una ragazza molto intelligente ma con degli alti e bassi emotivi», hanno raccontato gli amici e i conoscenti al Japan Times. «È un tipo sincero – ha aggiunto un’altra compagna di classe – ultimamente però aveva mostrato fragilità e instabilità: spesso scoppiava a piangere nel bel mezzo di una discussione». «Oggi mi sento triste e frustrato: abbiamo continuato a tenere alta l’attenzione sul valore della vita ma il messaggio non deve essere arrivato ai ragazzi», ha commentato il preside del liceo frequentato dalle due ragazze. Intanto la gente di Sasebo è sotto shock. Si ripete l’orrore vissuto anni prima, dieci per l’esattezza. Era il 1° giugno del 2004, quando una ragazzina di 11 anni uccise la compagna di classe Satomi Mitarari, 12 anni, con un coltellino multiuso. Il delitto fu compiuto in una scuola elementare, la “Okubo” di Sasebo, durante la pausa pranzo. (Serena Marotta)