Siamo tutti cristiani: è così che la giornalista televisiva Dalia Al Aqidi, musulmana e irachena, ha lanciato la sua provocazione. Prima è apparsa in televisione indossando al collo una croce cristiana, poi durante una intervista per un giornale libanese ha dichiarato che non starà zitta davanti alla sorte delle migliaia di cristiani cacciati dalla città di Mosul dagli islamisti di Isis, città dove vivevano da duemila anni. “Il pluralismo religioso è ciò che ha reso l’Iraq la culla della civiltà, delle scienze e della cultura” ha detto ancora, aggiungendo che i cristiani sono il popolo di questa terra e non è possibile andare avanti senza di loro o qualunque altra componente dell’Iraq. Rivolgendosi ai radicali islamici, ha detto ancora: “siete voi i non credenti, gli apostati, i politeisti, voi tagliatori di teste. Io sono un semplice essere umano che difende i diritti dei figli del proprio Paese a prescindere dalla loro identità”. E’ il fascismo islamista che ha costretto i musulmani moderati, ha aggiunto, a vergognarsi della loro religione, me compresa: la paura ha portato molti al silenzio, ma io non starò zitta.