In Iraq il capo dello Stato Fuad Masum ha dato l’incarico di formare il nuovo governo all’esponente sciita Haidar al Abadi, gesto che ha trovato l’approvazione di Barack Obama, mentre Nuri al Maliki ha accusato il presidente Masum di violazione della Costituzione per non avergli affidato il terzo mandato. Proprio ieri, l’esercito ha circondato la “zona verde” di Baghdad dove ci sono i palazzi governativi e le ambasciate per difendere i centri del potere. La nomina di al Abadi al posto di al Maliki è stata decisa dal blocco sciita del Parlamento iracheno. Dopo la sua nomina, l’America si è congratulata con nuovo premier, scaricando al Maliki. Obama ha avuto infatti un colloquio telefonico con il neopremier, durante il quale i due hanno concordato sulla necessità di formare un nuovo governo inclusivo, che rappresenti tutte le comunità. Obama ha anche annunciato altri raid contro i checkpoint e i camion dell’Isis intorno alle montagne del Sinjar. “I nostri sforzi per aiutare la popolazione irachena continuano. I nostri aerei sono pronti a intervenire qualora dovessero minacciare la gente intrappolata”. Così ha dichiarato il presidente Obama in conferenza stampa a Martha’s Vineyard, ribadendo l’importanza di formare un governo inclusivo in Iraq. Il nostro ministro degli esteri Federica Mogherini ha detto a Radio Anch’io che l’Italia insieme ai partner europei sta valutando l’ipotesi di un sostegno, anche militare, al governo curdo. Mentre continuano ad inviare aiuti per i profughi in fuga, continua il massacro: 500 gli yazidi uccisi nei giorni scorsi dagli jihadisti dello Stato Islamico a Sinjar.
(Serena Marotta)