“Stati Uniti, Unione Europea e Lega araba devono liberare la piana di Ninive da tutti i combattenti jihadisti e aiutare i profughi”. È questo l’appello lanciato da Louis Sako, patriarca di Babilonia dei Caldei, ripreso dalla rete internazionale di Oasis. La situazione in Iraq, soprattutto nel Nord, è drammatica: i combattenti dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante hanno conquistato diverse città mettendo in fuga i cristiani e le altre minoranze – tra persecuzioni e minaccie di morte – oltre a giustiziare circa 500 (ma si teme che il numero possa essere superiore) yazidi, senza risparmiare donne e bambini. I cristiani e i musulmani di provenienza diversa del mondo che condividono il cammino di Oasis accolgono gli appelli ripetuti di Papa Francesco a pregare per la pace e attivare iniziative concrete di solidarietà per i cristiani del Medio Oriente; come scrive il Patriarca Sako, nell’appello che Oasis rilancia, “la tragedia dei cristiani di Ninive riguarda e urge ciascuno di noi”. Questo un altro passaggio del grido d’aiuto per le oltre 100mila persone fuggite: “Da un punto di vista spirituale e umanitario la condizione attuale di queste persone esiliate non è accettabile mentre la sofferenza aumenta e gli sforzi internazionali per alleviare il loro dolore sono insufficienti. Al momento non è possibile fare affidamento sul Governo Centrale che è in via di costituzione dato che il processo sta attraversando momenti difficili. Inoltre sarà necessario molto tempo perché il nuovo governo possa riportare l’ordine e la pace nel Paese. Così prima che la dura e tragica realtà affligga ulteriormente queste famiglie, gli Stati Uniti d’America, anche in forza del loro precedente coinvolgimento in Iraq, l’Unione europea e la Lega dei Paesi arabi hanno la responsabilità di agire in fretta per giungere a una soluzione”. Sako, dunque, conclude: “Devono liberare la piana di Ninive da tutti i combattenti jihadisti e aiutare le famiglie di profughi a ritornare nei loro villaggi d’origine e ricostituire le loro vite cosicché possano conservare e praticare la loro religione, cultura e tradizioni attraverso una Campagna Internazionale attiva ed effettiva finché il Governo centrale e il governo regionale del Kurdistan diventino effettivi.