Sì alle armi ai curdi. È la conclusione del vertice straordinario dei ministeri degli Esteri dell’Unione europea che si è riunito a Bruxelles e che ha esaminato, oltre alla crisi in Iraq, la situazione a Gaza e in Libia. In sostanza i vari stati membri decideranno, con il consenso delle autorità nazionali irachene, se rispondere positivamente alla richiesta dei curdi. L’Ue, inoltre, valuterà azioni per far sì che l’Isis, lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante, non tragga beneficio dalla vendita di petrolio iracheno. L’Alto rappresentante della politica estera dell’Ue, Catherine Ashton, ha auspicato una “maggiore stabilità politica” in Iraq, dopo che al Maliki si è fatto da parte. La Francia sembra già pronta a consegnare “armi sofisticate” ai curdi, che dovrebbero quindi fronteggiare i miliziani dell’Isis senza un intervento diretto dei paesi europei. L’Ue ha anche deciso di impegnarsi per fornire aiuti umanitari ai civili delle regioni del nord, vittime di soprusi da parte dell’Isis. In accordo con il governo iracheno, verrà studiata anche la possibilità di ponti aerei. Da Bruxelles è stata anche salutata con favore la designazione di Al Abadi quale primo ministro di Baghdad, con la speranza che un nuovo governo possa essere formato in tempi brevi.