Le Nazioni Unite hanno diffuso un documento che accusa sia il governo di Assad che le milizie di Isis di crimini contro l’umanità. Nei confronti di questi ultimi si parla di esecuzioni pubbliche, amputazioni, crocifissioni ogni venerdì, bambini di 10 anni arruolati nelle milizie. Non da meno, sempre secondo il rapporto Onu, l’esercito governativo ogni settimana ucciderebbe centinaia uomini, donne e bambini tramite l’uso indiscriminato di missili e anche armi chimiche al cloro. In questo quadro Barack Obama insiste con il suo alleato storico, il Regno Unito, perché prenda parte ai previsti bombardamenti aerei sulle zone controllate dai fondamentalisti, ma senza accordarsi con il governo di Assad, definito da Obama “il diavolo”. C’è una discrepanza evidente, ha detto al sussidiario.net il giornalista siriano Naman Tarcha, da parte dell’ONU, che continua a mettere sullo stesso piano vittime e carnefici, il governo di Assad cioè e i terroristi, con dei rapporti che non forniscono alcuna prova reale delle accuse rivolte ad Assad. Mentre intanto dalla Libia sempre più nel caos sta per arrivare la minaccia del terrorismo jihadista in Europa.
Gli Stati Uniti vogliono bombardare le zone controllate dall’Isis in Siria, rifiutando però ogni accordo con Assad. Che ne pensa?
Credo che la posizione americana sia fortemente ambigua. Da una parte dice di combattere l’Isis, ma è come curare una malattia grave con l’aspirina. La base e le fonti dell’espansione di questo gruppo terrorista è in Siria e dalla Siria. Quello che sta succedendo oggi conferma quello che sosteneva dall’inizio il governo di Assad, e cioè che la Siria stava subendo una aggressione di mercenari jahidisti.
Denuncia che nessuno in occidente ha preso sul serio.
Gli Stati Uniti in questo momento non sanno cosa fare. E’ come sbattere la testa sul muro. Senza un mandato delle Nazioni Unite una azione militare americana è una aggressione in un territorio di un altro paese, nessuno ha il diritto di entrarci senza il permesso dei padroni di casa.
La Siria ha offerto cooperazione, ma Obama l’ha rifiutata.
La posizione del governo siriano come detto dal ministro degli interni due giorni fa è chiara: siamo pronti a sostenere qualsiasi intervento contro il terrorismo, ma qualsiasi intervento senza essere coordinato con noi è aggressione. Questa non è arroganza, questo è diritto internazionale.
L’occidente e l’ONU come si evidenzia anche da questo nuovo rapporto considerano però Assad anche lui un nemico da combattere.
Siamo davanti a una spaccatura profonda della comunità internazionale. Da una parte Usa ed Europa che oggi dal punto di vista della politica estera conta meno che niente, e dall’altra Iran, Russia, Cina, Brasile e Sud Africa. Devono accordarsi, devono trovare una soluzione.
Tornando al rapporto ONU, si parla di crimini contro l’umanità da parte dell’Isis e anche del governo di Assad, sembra di capire che lei non sia d’accordo con questa visione.
E’ sconcertante che dopo quattro anni di distruzione e smantellamento di uno stato indipendente cioè la Siria si faccia una indagine per dire quello che tutto il mondo è riuscito a vedere senza di loro, e cioè crocifissioni, crimini, decapitazioni, civili e soldati siriani massacrati. E’ incredibile mettere sullo stesso piano la vittima e il carnefice, un criminale è un criminale sempre. L’ONU ha perso di credibilità, è una istituzione incapace di risolvere i problemi senza riuscire a intervenire seriamente.
Chi dovrebbe fermare e come questi terroristi?
Uno stato indipendente come la Siria ha tutto il diritto di difendersi contro una aggressione. Se l’ONU li ha dichiarati gruppi terroristici e poi accusa l’esercito di colpirli allora con la stessa logica dobbiamo condannare anche l’intervento occidentale in Iraq e in Afghanistan.
In che senso l’ONU non prende posizione?
Il rapporto dell’ONU condanna il sostegno e il finanziamento dell’Isis ma anche dell’altro gruppo ribelle anti Assad, definito di terrorismo moderato. Non ci dicono però cosa fanno e chi li finanzia, bisogna che l’ONU ci dica da dove arrivano questi gruppi, ci dice invece cose e immagini che qualsiasi giornalista ci ha già fatto vedere compresi gli stessi terroristi che son ben fieri di mostrare i loro crimini. Ma chi li addestra e chi facilita il loro ingesso in Siria? Qua bisogna fermare un terrorismo che sta minacciando anche l’Europa, siamo sotto minaccia, abbiamo un paese completamente devastato e abbandonato che è la porta dell’Europa, cioè la Siria.
Nel rapporto ONU si parla di nuovo di uso di armi chimiche da parte dell’esercito siriano.
Ma l’ONU non offre alcuna prova, quali sono le prove dell’uso di armi chimiche, dell’uso del cloro? Se ci sono prove perché non lo dimostrano? Nel rapporto si legge “pare che”, ma questo è linguaggio da bar, non da organismo mondiale. Non dimentichiamo Colin Powell che mostrava al mondo la prova di armi di distruzioni di massa per giustificare la guerra in Iraq, prove risultate completamente false. Alla bufala degli attacchi chimici non ci crede, un esercito regolare ha tutti i mezzi per affrontare un pericolo perché deve usare una cosa così banale come il cloro? L’Onu non sa dirlo.