Matteo Renzi ha telefonato al presidente Putin per esprimere tutta la preoccupazione per quanto sta avvenendo in Ucraina. Ha parlato di intollerabile escalation dopo che si è diffusa la notizia con la denuncia di Kiev e le prove della Nato che circa mille soldati russi sono entrati in Ucraina. Dalle notizie che arrivano dal fronte, pare che i militari russi indossino divise senza alcun segno di riconoscimento, come già accaduto durante l’occupazione della Crimea. Secondo la Nato, i soldati russi stanno anche trasferendo grossi quantitativi di armi e mezzi militari ai ribelli.  



Almeno mille soldati russi si trovano dentro i confini dell’Ucraina. Lo dice la Nato che sta seguendo con attenzione la situazione: l’Ucraina ha denunciato pubblicamente l’invasione del proprio territorio da parte di Mosca, chiedendo l’aiuto immediato dell’Unione europea. I ribelli filo russi grazie all’appoggio militare hanno conquistato la città portuale di Nonoasovsk vicino al confine con la Russia. Ieri le artiglierie russe avevano bombardato la città dal proprio territorio. L’ambasciatore ucraino all’Unione europeo ha chiesto assistenza militare all’Europa.



Il presidente ucraino Poroshenko ha cancellato la prevista visita in Turchia per l’aggravarsi della situazione. Oltre ai già citati “volontari” russi che combattono con i ribelli, oggi truppe regolari dell’esercito di Mosca avrebbero sconfinato per aiutare i ribelli a conquistare la città portuale di Novoazovsk fino a oggi risparmiata dai combattimenti. Il presidente ucraino si è anche rivolto alla Nato chiedendo un intervento.

Lo ha detto uno dei capi dei ribelli filo russi: ci sono almeno 3, 4mila cittadini russi che combattono insieme a noi. Alexander Zakharchenko, si chiama, spiega che si tratta di ex personale di servizio dell’esercito russo, dunque persone addestrate per combattere. Spiega che si tratta di volontari e che stanno dando un aiuto sostanziale ai ribelli, ma aggiunge anche che ci potrebbero essere soldati russi congedati tra questi volontari. Intanto Kiev denuncia la presenza di veri e propri reparti militari dell’esercito russo nei propri confini, accusa che Mosca rimanda al mittente. E’ intervenuta Angela Merkel che ha chiesto a Putin spiegazioni su quanto denunciato da Kiev. Proprio ieri Putin aveva incontrato il presidente ucraino e i due sembra abbiano trovato una possibilità di accordo per uscire dalla crisi. Gli scontri più cruenti ultimamente si sono concentrati intorno alla città di Novoazovsk che sarebbe stata conquistata dai ribelli.