Si chiama Mohamed Hamduch, Kokito, ma è soprannominato “Il macellatore di Castillejos” o “Il collezionista di teste”: è un ventottenne residente in un villaggio del Marocco, sul confine con Ceuta Tamerici. A quanto pare, oltre alle esecuzioni pubbliche nelle piazze, nello Stato islamico dell’Iraq e del Levante si è arrivati a farsi fotografare con le teste decapitate delle vittime, proprio come ha fatto Kokito. E’ stato ritratto così, con il dito alzato in segno di monito e di sfida, lo sguardo fisso e un coltello impugnato nell’altra mano: in ginocchio e ai suoi piedi, le teste mozzate di coloro che sono stati uccisi in Siria. E’ questa la fotografia che gira in rete e che lo ritrae, lui, che prima di approdare sui territori siriani e imbarcarsi per la jihad viveva a Castillejos e gestiva un negozio di abbigliamento. A reclutarlo è stato Mustafa Maya Amaya, che ha inviato in Siria, Libia e Mali decine di jihadisti da tutti gli angoli dell’Europa, seduto sulla sedia a rotelle da dietro al suo portatile e che è stato arrestato lo scorso marzo. Purtroppo, Mohamed Hamduch non sarebbe l’unico collezionista di teste: infatti, è stato individuato anche l’iracheno Khalid Abdel Rahman, originario dell’Olanda, che si è fatto fotografare in ginocchio, con cinque teste ai suoi piedi e due in mano.