Mentre si aggrava l’epidemia di Ebola in Africa Occidentale, raggiungendo cifre sempre più allarmanti per numero di casi ed estensione territoriale (l’Oms ha parlato di 887 morti e oltre 1.600 contagi), sono tantissimi i volontari e medici che in queste ore stanno rischiando la vita per combattere una guerra contro un virus di cui al momento non esistono né vaccini né cure. Qualcuno di loro è morto, come le sei missionarie delle Poverelle di Bergamo per le quali si è chiuso nel gennaio scorso il processo diocesano di beatificazione. A raccontare la loro storia è stato Giulio Albanese in un articolo pubblicato nel 2005 su “Avvenire”: le sei suore hanno affrontato la devastante epidemia del 1995, la più vasta mai registrata in Congo dove solamente a Kikwit, città della provincia di Bandundu, persero la vita 245 persone. Le sei religiose (Suor Floralba Rondi, Suor Clarangela Ghilardi, Suor Danielangela Sorti, Suor Dinarosa Belle, Suor Annelvira Ossoli e Suor Vitarosa Zorza) vennero colpite dalla febbre emorragica. La prima ad essere contagiata e a morire fu Suor Floralba, ma in breve tempo persero la vita anche tutte le altre. Vitarosa Zorza, l’ultima ad essere contagiata, si spense il 28 maggio.



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