Si è svolto a Bali il sesto Forum dell’Alleanza delle Civiltà dell’ONU (UNAOC) che ha come tema “Unity in Diversity” con la partecipazione di delegazioni di oltre 40 Paesi di tutto il mondo e di istituzioni, organizzazioni, ONG e media. L’evento di due giorni (29-30 agosto 2014) é un appuntamento di grande rilevanza politica e culturale, soprattutto oggi alla luce dei recenti avvenimenti internazionali.



In un mondo caratterizzato da una conflittualità sempre più elevata determinata da differenze di lingua, cultura, religione, il convegno mira a sottolineare come, in realtà, le differenze devono diventare un elemento di forza e non di scontro. Un elemento di ricchezza e non motivo di nuove guerre. L’incontro vuole enfatizzare, ancora una volta, l’importanza dei diritti umani per raggiungere gli obiettivi dell’Alleanza delle civiltà, con particolare riferimento a libertà di pensiero, di coscienza e religione, riconoscendo che tutte le culture, civiltà e religioni contribuiscono all’arricchimento del genere umano.



La sessione inaugurale ha visto alternarsi sul palco i rappresentanti istituzionali indonesiani (il presidente Susilo Bambang Yudhoyono e il ministro degli esteri Marty M. Natalegawa), le più alte cariche dell’ONU e i Ministri degli esteri di Spagna e Turchia. “In un momento di particolare difficoltà – ha detto Nassir Abdulaziz Al-Nasser, Alto rappresentante della Alleanza delle Civiltà dell’ONU – con conflitti in Iraq, Siria, Medio Oriente e Centro Africa, il tema dell’unità nella diversità assume ancora più rilevanza. Oggi celebriamo il nostro sesto Global Forum e la scelta del Paese ospitante è particolarmente significativa. L’Indonesia è un’icona di come 230 milioni di abitanti con differenti background possano far convivere pluralismo e coesistenza”. “Essere diversi – ha poi proseguito il Presidente della 68esima Assemblea generale ONU, John W. Ashe – non vuol dire essere divisi. Il futuro é adesso. In questo senso credo che un ruolo decisivo per cambiare il mondo sarà esercitato soprattutto dai giovani e dalle donne e invito tutti coloro che possono avere un ruolo nel dialogo interculturale a non dimenticare queste due categorie fondamentali”.



“Unità nella diversità è più di uno slogan, – ha spiegato il Segretario generale dell’ONU, Ban Ki-Moon – è una filosofia di vita. Siamo tutti qui per aiutare l’Alleanza delle civiltà a crescere, investendo in termini di impegno, risorse,energie. Ognuno di noi può essere un “peace maker” e ognuno di noi può fare la differenza”. La chiusura della sessione inaugurale è stata affidata al Presidente Indonesiano che ha ricordato come la filosofia esistenziale indonesiana sia costituita da tre elementi fondamentali. L’armonia tra uomo e Dio. L’armonia tra uomo e natura. L’armonia tra tutti gli essere umani. Se manca uno di questi elementi, si perde qualcosa e la vita si impoverisce. Se ci sono tutti e tre la vita diventa un’esperienza incredibile e indimenticabile.