Sono 31.000 gli uomini in dote al Califfato Islamico. Secondo un rapporto della Cia, l’Isis avrebbe a disposizione tra i 20.000 e i 31.000 militanti; si tratta di una stima che, rispetto alle precedenti rilevazioni, registra un ingrossamento delle fila del movimento jihadista. Le precedenti analisi parlavano di circa 12 mila guerriglieri, tra cui anche una nutrita falange di volontari stranieri. L’arricchimento dei ranghi lo si deve, secondo l’intelligence Usa, ai successi che gli estremisti sono riusciti a centrare in Siria e Iraq, oltre alla campagna propagandistica (anche fortemente anti Stati Uniti) e l’azione di proselitismo, capaci di accrescere l’appeal dl movimento nel bacino jihadista. I mass media a stelle e strisce scrivono che il Pentagono ha organizzato un programma di voli di spionaggio in Siria, dove la presenza dell’Isis è più radicata: si tratta di sopralluoghi per individuare i bersagli da colpire. In vista raid anche in Kurdistan: la base per il contrattacco al terrorismo sarà la città di Erbil, dove saranno impiegati caccia e droni d’attacco.