Quattri anni dopo l’episodio è finalmente cominciato il processo che riguarda una donna che uccise il figlio malato di autismo. Ecco di cosa si tratta nella ricostruzione dei fatti. La scena del delitto è quanto meno inusuale, una lussuosa stanza di un altrettanto lussuoso hotel newyorchese, roba da 2300 dollari a notte. D’altro canto lei è una donna milionaria, Gigi Jordan, 54 anni, una imprenditrice del settore farmaceutico. E’ qui che la donna ha ucciso il figlio, 8 anni, malato di autismo, perché, come ha detto lei stessa, “voleva dargli pace e serenità”. Inusuale anche il metodo usato: un cocktail di succo di arancia, vodka e tante pillole diverse, centinaia di esse, tra cui lo Xanax e l’Ambion, infilato in una siringa con la quale ha iniettato il liquido velenoso nella gola del bambino. Per morire, il ragazzino ci ha messo delle ore. Poco chiare le ricostruzioni del dopo omicidio: la polizia trova la donna in stato confusionale, dice che voleva uccidersi anche lei. Ma ricostruendo le sue ultime ore si viene a sapere che aveva fatto trasferire parte delle fortune multi milionarie della sua azienda su propri conti personali, come se avesse avuto intenzione di fuggire e rifarsi una vita. L’accusa sostiene che Gigi Jordan ha voluto uccidere il figlio per liberarsi del peso che comportava assisterlo, la difesa ribatte dicendo che la donna era ormai disperata e impaurita, non riuscendo a trovare cure mediche sufficienti per lui. Inoltre la donna sosterrebbe che la causa dell’autismo che ha colpito il figlio fosse l’abuso sessuale che il ragazzino aveva subito dal padre biologico, il secondo marito della donna. Ma questa accusa non è mai stata provata e l’uomo non è mai stato indagato.