Mentre Putin minaccia di prendersi Kiev in due settimane, David Cameron rievoca il lassismo europeo nei confronti di Hitler a Monaco nel 1938 e prepara una forza di spedizione congiunta anti russa insieme a Danimarca, Estonia, Lituania, Norvegia e Pesi Bassi. Lo spettro di una guerra nel cuore dell’Europa tra occidente e Russia, dopo l’invasione di fatto dell’Ucraina cominciata la settimana scorsa, allarma le diplomazie europee. Secondo Carlo Jean, intervistato da ilsussidiario.net, “armi nucleari e Nato rendono improbabile una guerra europea, ma è altresì vero che le guerre mondiali sono cominciate per errori anche banali, e la storia è imprevedibile, visto anche che di errori in questa crisi ne sono già stati fatti”. Jean si riferisce alla mancata reazione davanti all’invasione della Crimea: “Se si fosse dispiegata subito una forza militare di dissuasione in Romania, Putin probabilmente non avrebbe fatto quello che ha fatto. Adesso ci ha preso gusto e le prossime vittime potrebbero essere i Paesi baltici”.



Come valuta la frase di Putin, la minaccia di conquistare Kiev in due settimane se solo lo volesse?

A mio avviso quella frase significa solo il mantenere la destabilizzazione dell’Ucraina in modo tale da indurre Kiev a fare una legge costituzionale favorevole agli scopi russi. In particolare evitare che l’Ucraina entri nella Nato e concedere molta autonomia alle regioni russofone dell’Ucraina stessa. Che la Russia voglia conquistare il Paese è abbastanza improbabile.



Perché?

Perché gli ucraini si difenderebbero in modo tenace e sostanziale. Ricordiamo che dopo la fine della seconda guerra mondiale gli ucraini portarono avari una guerriglia antirussa durata fino al 1956. Se Putin oggi riuscisse a conquistare Kiev si troverebbe poi a dover dispiegare una forza armata di occupazione in Ucraina per il controllo del territorio talmente grande, e impegnata in un conflitto così sanguinoso, che andrebbe contro ogni interesse della Russia. 

L’invasione russa però è già cominciata. L’Occidente cosa fa? Che ne pensa di questa forza congiunta antirussa della quale è capofila la Gran Bretagna David Cameron?



Ogni iniziativa concreta verrà presa al vertice Nato che si terrà in Galles il 4 e 5 settembre. Comunque questa forza di spedizione di circa 10mila uomini non è concepita per essere inviata in Ucraina.

Per che cosa allora?

E’ una forza di dissuasione che verrebbe impiegata nei Paesi Baltici e nei Paesi scandinavi.

Ecco, i Paesi baltici, dove circa il 30 pr cento del popolazione è russofona. Potrebbero essere il prossimo obiettivo di Putin?

Se l’Occidente non fa qualcosa di concreto, Putin ci prende gusto e i Paesi Baltici potrebbero sì essere il prossimo obbiettivo…

A questo punto cosa dovrebbe fare l’Occidente? La guerra?

Il problema è che il nostro ministro degli Esteri, la signora Mogherini, confonde la risolutezza con la provocazione. Essere risoluti non significa provocare nessuno. All’inizio della crisi ucraina, quando è stata invasa la Crimea, se l’Europa avesse schierato forze armate in Romania dicendo che si sarebbe intervenuti, Putin si sarebbe dato una calmata. In assenza di qualunque presa di posizione e reazione, facendo un bla bla diplomatico e quelle inutili sanzioni, si è pensato solo a una soluzione politica. Ma cosa significa la soluzione politica se non arrendersi a Putin?

 

E’ dunque troppo tardi?

Ci si doveva muovere subito, adesso è troppo pericoloso anche per Putin per il quale è difficile fare un passo indietro.

 

Se si concede a Putin questa Nuova Russia in Ucraina, che lui stesso ha proclamato, pensa che si fermerà? 

Con la presa della Crimea ormai la Russia ha perso l’Ucraina, perché, come detto prima, l’Ucraina si difenderebbe fino alla morte.

 

Lo scenario di una guerra europea è dunque fantascienza o possibilità?

La storia non è mai del tutto razionale e prevedibile. Spesso si fanno degli errori. Le guerre mondiali sono scoppiate sostanzialmente per causa di alcuni errori, e quindi la probabilità di una guerra in Europa non è da escludere anche se l’esistenza delle armi nucleari e della Nato la rende improbabile.

 

In tutto questo scenario che ruolo gioca l’Italia? 

L’Italia non gioca nessun ruolo. La signora Mogherini non è il ministro degli Esteri dell’Unione europea, quello è Angela Merkel, l’unica che conta. Il problema è che la Germania e gli Usa non si mettono d’accordo, altrimenti ci sarebbero maggiori possibilità di risolvere la crisi.

 

Qual è il punto di non accordo tra Germania e Russia?

Il punto di non accordo è il fatto che mentre la Merkel è disponibile a un accordo con la Russia per una costituzione federale dell’Ucraina, gli Usa non sono disponibili perché Obama ha un occhio sempre puntato all’opinione pubblica interna ed è già accusato di debolezza in politica estera. Se cede a Putin il suo livello di consensi si abbasserebbe ulteriormente.