E’ guarito il paziente inglese malato di ebola. Will Poley, 29 anni, lavorava come infermiere volontario in Sierra Leone ed era stato trasportato il 24 agosto scorso presso il Royal Free Hospital di Londra: qui i medici gli hanno somministrato il farmaco sperimentale ZMapp che è riuscito a cancellare ogni traccia del virus. “Sono stato molto fortunato – ha detto il giovane ringraziando i medici inglesi – in primo luogo per lo standard di cura che ho ricevuto, che è molto diverso da quello che le persone stanno ricevendo in Africa occidentale. I miei sintomi non sono mai arrivati al peggior stadio della malattia, mentre ho visto gente che muore di una morte orribile. Ho avuto alcuni sintomi spiacevoli, ma niente in confronto a quando l’Ebola si manifesta nel suo modo peggiore”. L’infermiere ha anche raccontato che un giorno, mentre si trovava in Africa, ha iniziato a sentirsi male: “È stato uno dei medici dell’Oms a comunicarmelo, e ho capito subito che c’era una cattiva notizia. Avere la diagnosi è un po’ inquietante. Pensavo di dover per morire ed ero preoccupato per la mia famiglia”.



Un uomo malato di ebola ha seminato il panico ieri in un mercato di Monrovia, in Liberia, dopo essere fuggito dal reparto dell’ospedale dove era tenuto in quarantena. Dopo essere riuscito a sfuggire alla vigilanza ha raggiunto il centro abitato, dove i cittadini e i poliziotti che tentavano di convincerlo a tornare nel nosocomio si tenevano a debita distanza per non rischiare di contrarre il virus. Alla fine è arrivato sul posto un gruppo di operatori sanitari che, grazie alle tute di protezione, si è potuto avvicinare per bloccarlo e ricondurlo in ospedale. Si tratta della quinta fuga di un paziente malato in poco tempo: per questo le autorità locali e gli stessi cittadini hanno chiesto un maggiore controllo.



Inizierà in questi giorni negli Stati Uniti la sperimentazione su esseri umani del vaccino per il virus ebola. Lo fa sapere la Cnn, spiegando che i test avverranno presso il National Institutes of Health americano dopo il via libera della Us Food and Drug Administration. Il vaccino, già testato positivamente sugli scimpanzé, è stato messo a punto dalla società farmaceutica GlaxoSmithKline e dal Niaid (National Institute of Allergy and Infectious Diseases) e verrà inizialmente sottoposto a tre persone sane per verificarne eventuali effetti negativi o collaterali. Solo dopo, se tutto andrà per il meglio, potrà essere somministrato ad alcuni volontari di età compresa tra i 18 e i 50 anni. Come ha fatto sapere il dottor Anthony Fauci, direttore del Niaid, gli esami non possono ancora essere condotti nei Paesi africani colpiti dall’epidemia perchè le strutture ospedaliere non sarebbero in grado di supportarli.