Il premier Rajoy, che aveva annunciato l’intenzione di riformare la legge esistente in Spagna sull’aborto, ha dovuto fare marcia indietro. Nelle intenzioni, presentate durante la campagna elettorale del Partito popolare, elezioni poi da lui vinte, Mariano Rajoy aveva più volte annunciato l’intenzione di presentare una nuova legge che avesse al suo interno norme più severe sull’interruzione di gravidanza che attualmente prevede l’interruzione fino alla 14esima settimana o fino alla 22esima se ci sono malformazioni nel feto. Nel suo progetto si pensava di permettere l’aborto solo in caso di stupro, malformazione del feto o gravi rischi fisici o psicologici per la madre. Ma da allora numerose erano state le manifestazioni e le polemiche da parte degli abortisti. Adesso, parlando a margine del Congresso mondiale di relazioni pubbliche a Madrid, il capo del governo ha dovuto ammettere la “mancanza di sufficiente consenso popolare” per la sua iniziativa, promettendo però per entro la fine dell’anno un piano di protezione della famiglia e l’obbligo del consenso dei genitori per le minori di 16 anni che intendano abortire.