Continua la controffensiva degli Stati Uniti, spalleggiati da Giordania, Arabia Saudita, Barhein, Emirati Arabi Uniti e Qata, contro l’Isis. La notte appena trascorsa ha visto un nuovo (e secondo) attacco al Califfato: stando a quanto riportano Cnn, Nbc e Cbs i caccia a Usa avrebbero colpito due obiettivi degli jihadisti nei pressi della città di Raqqa, roccaforte dei terroristi (proclamata capitale dal califfo Abu Bakr), e uno in Iraq. Il Pentagono esulta per la riuscita positiva dell’operazione, che ha interessato decine di postazioni strategiche dei guerriglieri dell’Isis. Al momento mancano comunicazioni ufficiali sul bilancio delle vittime, ma secondo fonti siriane sarebbero almeno 120 gli jihadisti uccisi nel corso degli intensi bombardamenti condotti con 47 missili tomahwk. Alcuni fonti mediche di Kfar Deryan parlano anche di due donne e sette bambini morti. Nel frattempo Barack Obama, che in occasione dell’assemblea Onu incontrerà i rappresentanti dei cinque paesi arabi coalizzati con gli States contro la minaccia del Califfato, ha voluto sottolineare come questa guerra riguardi tutto il mondo: “Gli Stati Uniti non tollereranno porti sicuri per i terroristi che minacciano gli americani. Abbiamo agito in Siria con un’ampia coalizione con Arabia Saudita, Emirati Arabi, Giordania, Bahrein e Qatar, una coalizione che dà un messaggio chiaro al mondo: contro l’Isis non è una battaglia solo dell’America, ma anche dei governi del Medio Oriente che rigettano lo Stato islamico”.



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