Said Kouachi ha 34 anni e, come il fratello Chérif (di anni 32), è nato in Francia, a Parigi, da una famiglia franco-algerina. I fratelli Kouachi rimangono orfani giovanissimi e vengono dati in adozione ad una famiglia del posto. Chérif e Said Kouachi erano già conosciuti alle autorità da alcuni anni. In particolare il più piccolo, Chérif, è stato condannato a 3 anni di carcere nel 2008 in quanto coinvolto in una rete di reclutamento internazionale di combattenti da inviare in Iraq. Il nome della loro operazione andava sotto il nome di Buttes-Chaumont, come il parco nel 19esimo arrondissement dove avvenivano gli incontri. Chérif, però, al tempo veniva considerato più come un delinquente comune che come un fondamentalista. Come l’avvocato tendeva a rimarcare, infatti, Chérif era interessato più alle donne che alla moschea, fumava, beveva e seguiva appassionatamente il calcio. Tutte caratteristiche che ne facevano più un bersaglio che un terrorista. Per questo motivo, oltre che per la buona condotta, la pena è stata ridotta a 18 mesi. L’incontro con l’emiro Benyettou cambia però radicalmente le convinzioni dei due fratelli e fa nascere il progetto di partire per il Medio Oriente. Inizialmente la rete creata dall’emiro Benyettou è piuttosto imperfetta, all’interno ci sono molti dilettanti e presto verrà portata alla luce dalle forze dell’ordine. Ne segue quella che appunto sarà l’incarcerazione del più giovane dei Kouachi. Uscito dal carcere, Chérif decide di trascorre un certo periodo a Reims insieme a Said e di farsi dimenticare. Negli anni seguenti, infatti, non si sentirà più parlare di loro, tanto che le autorità archiviano il caso considerando i trascorsi lo sbandamento di un giovane teppista. I 18 mesi di carcere a Fresnes rappresentano il completamento dell’indottrinamento iniziato con l’emiro Benyettou. Una volta fuori coinvolge definitivamente il fratello Said ed insieme partono per la Siria. Si tratta di una prima tappa prima di raggiungere l’Iraq. A partire dal 2010 non si hanno più notizie dei fratello Kouachi. Sembrano entrambi definitivamente scomparsi in Medio Oriente, invece riappaiono il 7 gennaio 2015 a Parigi. I due giovani, infatti, sono coinvolti nell’assalto a Charlie Hebdo, strage che ha sconvolto la Francia ed è costata la vita a 12 persone. La polizia è riuscita ad identificare Chérif e Said Kouachi grazie al ritrovamento dei loro documenti in una Citroen C3 che gli attentatori, durante la loro fuga, hanno abbandonato dalle parti di de Pantin. Una volta noti i nomi degli attentatori, per la polizia non è stato difficile ritrovarli. A seguito di uno scontro tra le due parti, Chérif e Said Kouachi si sono asserragliati in una tipografia a Seine-et-Marne, sita in prossimità dell’aeroporto Charles De Gaulle, nella periferia est di Parigi. I due erano armati e pronti a morire da martiri, come da sempre hanno comunicato alle autorità. Ritrovandosi accerchiati hanno deciso di irrompere fuori dalla tipografia ed hanno iniziato a sparare contro le forze dell’ordine. Secondo gli ordini impartiti dal Presidente Hollande, la polizia ha risposto al fuoco. La sparatoria si è conclusa con la morte dei due fratelli Kouac