Ben noto per le sue battute e per i suoi spettacoli politicamente scorretti, Dieudonné è un comico, se così si può dire, francese e di dichiarata fede musulmana. Ha già avuto diversi problemi con la giustizia  per le sue battute in special modo contro gli ebrei. Famoso è anche il suo gesto considerato provocatorio detto della “quenelle”, il cui nome fa riferimento a una pietanza ma che di fatto nelle intenzioni del comico è un insulto agli ebrei. Tempo fa il calciatore del campionato inglese Nicolas Anelka rifece il gesto durante una partita di calcio provocando forti polemiche. Adesso, dopo le stragi di Parigi, Dieudonné non ha perso tempo a scatenarsi con le sue provocazioni. Sulla sua pagina facebook ha infatti scritto che “per quel che mi riguarda, io mi sento Charlie Coulibaly” riferendosi al terrorista che sequestrò diversi ostaggi nel supermercato ebraico. Il comico aveva detto che avrebbe preso parte alla marcia di ieri in difesa della libertà di parola, ma a sera inoltrata, quando la marcia si era conclusa, ha postato il suo commento oltraggioso che ha suscitato subito polemiche: “Dopo questo storico, non leggendario, marciare … un momento magico pari al Big Bang che ha creato l’Universo … o in un modo (più locale) paragonabile all’incoronazione dell’antico re  dei Galli Vercingetorige, sono tornato a casa. Permettetemi di dire che questa sera, per quanto mi riguarda, mi sento Charlie Coulibaly”. Il suo post è stato segnalato alla polizia e rimosso da facebook dopo alcune ore.