Il leader di Al Qaeda nello Yemen ha ufficialmente rivendicato l’attacco del 7 gennaio scorso alla redazione di Charlie Hebdo nel quale hanno perso la vita dodici persone. In un video di undici minuti, intitolato “Venedetta per il Profeta”, il capo militare dell’organizzazione Nasr Ali bin al-Ansi ha definito “due eroi dell’islam” i fratelli Kouachi, autori del massacro, annunciando nuove “tragedie e terrore”. L’ordine dell’attacco è partito dal numero uno di Al Qaeda, Ayman Zawahri, ed è stato elaborato e finanziato dalla leadership di Aqap (Al-Qaeda in the Arabian Peninsula).

Sarebbe stato identificato il quarto uomo complice dei fratelli Kouachi e di Amedy Coulibaly nelle stragi avvenute la scorsa settimana alla redazione di Charlie Hebdo e al market kosher a Parigi. E’ il quotidiano Le Parisien a scrivere che la polizia avrebbe identificato il terrorista perquisendo l’abitazione di Coulibaly a Gentilly in Val-de-Marne: si tratterebbe di un uomo con precedenti penali che però, si legge ancora, è al momento irreperibile e potrebbe già essere fuggito in Siria.

Tutto esaurito, già alle sette del mattino. E’ andato a ruba il nuovo numero di Charlie Hebdo, uscito nelle edicole francesi una settimana dopo la strage nella redazione costata la vita a 12 persone. In copertina torna Maometto: “Tous est perdonné” (Tutto è perdonato) è la frase scelta per rilanciare la rivista satirica. La prima pagina non è però piaciuta al mondo musulmano: Al – Azhar, l’istituzione dell’islam sunnita in Egitto, parla di ostacolo all’integrazione. “Non aiutano la coesistenza pacifica tra i popoli e ostacolano l’integrazione dei musulmani nelle società europee e occidentali”, è il commento. Anche l’autorità islamica egiziana, Dar l – Ifta, parla di una “provocazione ingiustificata contro i sentimenti di 1,5 miliardo di musulmani”, spiegando che “questo numero porterà a una nuova ondata di odio nella società francese e occidentale”. Intanto, in Francia, proprio ieri il più grande giornale satirico, Le Canard Enchaîné, ha ricevuto minacce. In Turchia, invece, la polizia ha controllato le copie del quotidiano laico di opposizione Cumhuriyet, dove oggi compaiono quattro pagine di disegni satirici di Charlie Hebdo, ma nessuna è rivolta a Maometto. Solo a pagina 5, accanto ad un editoriale, viene mostrata la copertina di oggi di Charlie Hebdo. Tuttavia, nessuna vignetta è stata reputata offensiva e la polizia non ha bloccato la distribuzione. In Francia, è stato arrestato il comico francese Dieudonné, indagato per apologia di terrorismo. Il comico, dopo la strage al giornale satirico, aveva fatto la battuta: “Mi sento Charlie Coulibaly”, associando al giornale il nome del terrorista che ha tenuto in ostaggio nel negozio Kosher diverse persone. (Serena Marotta)