“Come non esiste un piatto americano, cosi non c’è una religione americana; alcuni parlano di ‘supermercato delle religioni’. La diversità e i cambiamenti sono all’ordine del giorno con la conseguenza talvolta di chiusure e intolleranze da parte di alcuni, ma anche di aperture alle novità da parte di altri”. A parlare è Paolo Fedrigoni, missionario della Consolata di stanza nel New Jersey. “Qui come altrove nel mondo occidentale è difficile. Tuttavia le abbazie benedettine o cistercensi sono dei punti di riferimento per molte persone in cerca di momenti e spazi di interiorità”, spiega ancora padre Fedrigoni parlando con Vatican Insider del quotidiano La Stampa. In un contesto di forte crisi economica (“a Buffalo, ad esempio, il 50% dei giovani sotto i 18 anni vive nella fascia di povertà”), ma anche di diversità e cambiamento, la Chiesa “continua a puntare molto sulle scuole per offrire valori diversi e opportunità non solo accademiche ma anche educative”. E’ una Chiesa “aperta al mondo – dice ancora padre Fedrigoni – alla Chiesa cattolica stanno a cuore le necessità degli altri popoli e degli immigrati. È una Chiesa moderata, non estrema, non fondamentalista, aperta all’ecumenismo e al dialogo con le altre religioni. Nei momenti di tensione e di pericolo di derive anti-islamiche, la Chiesa cattolica si presenta come esempio di moderazione e di tolleranza, senza rinunciare alla solidarietà piena con le vittime innocenti”. E’ quindi una Chiesa “attenta ai poveri. Nei momenti di difficoltà si distingue per gli aiuti che presta ai cittadini. Ha fedeli di tante culture ed etnie. Il primo compito che può esercitare è inclusivo, cioè far sentire tutti a casa; ha, inoltre, un ruolo di mediazione sociale tra le diverse fasce economiche che compongono la società”.