E’ di almeno dodici morti il bilancio del triplice attacco terroristico avvenuto questa mattina contro il Corinthia Hotel di Tripoli, in Libia, il più lussuoso albergo della città. L’incubo è iniziato quando un’autobomba è esplosa nel parcheggio uccidendo tre guardie di sicurezza: a quel punto un commando armato ha fatto irruzione nella struttura sparando e ingaggiando un conflitto a fuoco con le forze dell’ordine intervenute sul posto. I terroristi, appartenenti alla cellula libica dell’Isis, il cosiddetto “Califfato di Derna”, si sono asserragliati al ventiseiesimo piano dell’albergo con degli ostaggi, poi liberati: un assalitore è stato catturato, mentre gli altri quattro si sono fatti saltare in aria quando si sono accorti di non avere più scampo. Altre cinque persone hanno perso la vita: si tratta di stranieri, ma ancora non è stata resa nota la nazionalità. “L’attacco all’albergo è per vendicare la morte dello sceicco Abu Uns al Libi”, recita il comunicato diffuso online dal gruppo affiliato all’Isis. Al Libi, considerato il responsabile degli attentati del 1998 contro le ambasciate americane in Kenya e Tanzania, è stato arrestato nel 2013 dalle forze speciali Usa ed è morto di cancro lo scorso 3 gennaio.



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