Un testamento affidato a Twitter che lascia senza fiato. Sono le parole di Islam Yakan, un giovane jihadista egiziano che ha scritto poco prima di morire suicida in Siria. Lo riporta Oasis, la rivista dell’omonima Fondazione. Il terrorista cita il corano, si rivolge ai suoi compagni. “Innanzitutto chiedo la vostra indulgenza per ogni male che posso aver commesso con le mie parole o le mie azioni, consapevolmente o inconsapevolmente. Dichiaro davanti a Dio di perdonare tutti coloro che mi hanno fatto torto, per quanto gravi siano state le loro offese, note o a me ignote”. La morte, scrive ancora, “accomuna il musulmano, l’ateo e il miscredente; arriva all’improvviso, senza preavviso e non fa differenza tra piccolo e grande, tra malato e sano, secondo il termine che Dio ha prescritto per noi”. Quindi continua: “Combattete i nemici di Dio tra i miscredenti adoratori della croce, gli ebrei e i tiranni apostati che governano gli arabi, i loro eserciti e i loro sostenitori. Sgozzateli con le vostre spade, spaccate loro la testa con i vostri proiettili, fate saltare in aria i loro corpi con le vostre cinture esplosive e non dimenticate le autobombe, poiché esse sono le più terribili e devastanti e sono tra le azioni privilegiate per ottenere il compiacimento del Misericordioso”. Poi conclude: “Sappiate che Dio vi sosterrà se vi adopererete per la sua religione e i suoi servi che sono oppressi”. (Serena Marotta)