Un caso che sconvolse gli Stati Uniti e non solo. Lo scorso aprile l’ex marito di Megan Huntsman tornato momentaneamente nella abitazione della donna per ritirare dei suoi averi, scoperse i resti di un neonato chiuso in un sacchetto di plastica nel garage. Fu solo l’inizio di una serie di scoperte orribili. In tutto erano sei i neonati trovati morti e chiusi in sacchetti o scatole di cartone. A ucciderli lei, Megan Huntsman che da allora è rinchiusa in carcere con l’accusa di sei capi di omicidio di primo grado. La cauzione venne fissata in sei milioni di dollari, un modo esplicito per dire che le veniva negata. Adesso, mentre la donna dovrà apparire in tribunale ai primi di febbraio, si discute tra avvocati se concederle il patteggiamento. La donna non rischia la pena di morte in quanto gli omicidi, avvenuti fra il 1996 e il 2006, hanno superato i dieci anni di tempo da quando sono accaduti, rischia invece una pena massima di cinque anni per ogni bambino ucciso. La coppia, prima di separarsi, aveva avuto altri tre figli, oggi tra i 13 e i 20 anni. Secondo la polizia, la donna quando uccise i sei neonati faceva forte uso di droghe quali metanfetamina.