Soffriva di una rara condizione, irreversibile, neurologica. Andrea Lago, una bambina di 12 anni, è morta di fame e sete per richiesta dei genitori che volevano l’eutanasia. I medici hanno acconsentito a staccare il macchinario che la teneva in vita dopo una lunga battaglia tra la famiglia della ragazzina e le autorità mediche che inizialmente si erano rifiutate di sottoporla all’eutanasia. Vogliamo una morte dignitosa per nostra figlia, ha detto la madre alla stampa, mentre l’avvocato difensore ha precisato che la ragazzina sarebbe morta nel giro di due giorni al massimo “in modo dolce, migliore della vita che ha avuto”. Per le autorità ospedaliere la bambina non provava alcuna sofferenza nello stato in cui si trovava né alcun tipo di dolore, poi lo scorso lunedì una commissione medica ha dichiarato che si erano sbagliati e che in realtà provava dolori forti. La legge in vigore nella Galizia permette a qualunque persona sofferente di malattie incurabili e in stato terminale il diritto di rifiutare le cure incluso il nutrimento. In caso di minori, spetta ai genitori decidere. Il rappresentante della Chiesa spagnola era intervenuto contro la decisione, dichiarado che la bambina era nutrita con un tubicino direttamente nello sotmaco come succede a migliaia di pazienti.



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