Non si definisce ateo, anzi, anche se non professa più la sua religione di nascita, il cristianesimo. Crede profondamente che sia giusto per l’uomo interrogarsi sul significato dell’esistenza, porsi domande sulla trascendenza, tutte cose, dice, che fanno parte innegabilmente dell’essenza umana. Ma per l’eminente biologo E. O. Wilson, noto anche come padre della sociobiologia e vincitore di un premio Pulitzer, tutte le religioni dovrebbero essere eliminate per il bene dell’umanità. Lo ha detto in una intervista pubblicata sulla rivista New Scientist dove presenta anche il suo nuovo libro dedicato al futuro dell’umanità e del pianeta. Wilson sostiene che l’uomo non ha ancora superato il concetto di “struttura tribale” distruggendo così il pianeta Terra in migliaia di parti in conflitto. “Tutte le ideologie e le religioni hanno le loro risposte alle grandi questioni, ma di solito sono legate fra di loro come un dogma a una sorta di tribù. Le religioni, in particolare, sono dotate di elementi soprannaturali che altre tribù – altre fedi – non possono accettare. E ogni tribù, per quanto generosa, benevola, amorevole e caritatevole, vuole distruggere le altre tribù. Ciò che ci sta trascinando verso la distruzione è la fede religiosa” ha detto. Quella che è una cosa sana, ha detto ancora, e cioè la ricerca verso una dimensione di trascendenza, è stata derubata e dirottata dalle religioni per cui, aggiunge, “per il bene del progresso umano la cosa migliore che si possa fare è diminuire fino all’eliminazione le fedi religiose”. Per fortuna, conclude, non va eliminato il desiderio naturale dell’uomo di porsi le grandi domande esistenziali. Lei è ateo? conclude l’intervistatore: no, sono uno scienziato, risponde.