I cittadini sloveni saranno chiamati nuovamente alle urne fra qualche settimane per un secondo referendum contro i matrimoni gay. Se il primo tre anni fa chiedeva di esprimere l’opinione in proposito con il no ai matrimoni gay che aveva ottenuto il 54,5% dei voti, questo chiede invece l’abrogazione della legge del nuovo codice di famiglia approvata in parlamento lo scorso mese di marzo, ma mai entrata in vigore perché una associazione cattolica ha raccolto le firme ottenendo il referendum abrogativo. La legge approvata prevede gli stessi diritti e doveri per le coppie omosessuali e le coppie eterosessuali. La Corte costituzionale slovena ha discusso a lungo la validità del referendum e infine con cinque voti favorevoli contro quattro ha dato il via libera. Al precedente referendum aveva votato solo il 30% degli aventi diritto, adesso per essere riconosciuto valido un referendum deve votare almeno un terzo degli aventi diritto.