L’annuncio è arrivato da pochi minuti e all’inizio ha preso tutti di sorpresa: Quartetto del Dialogo Nazionale in Tunisia, sono loro i vincitori del Premio Nobel 2015 per la Pace. Ma chi sono e soprattuto perché hanno vinto? Ci è voluto qualche minuto e sopratutto la spiegazione della presidente del Comitato norvegese per il Nobel, Kaci Kullmann Five, che ha letto subito dopo l’assegnazione del premio. In sostanza questo “quartet” consiste in un gruppo di quattro organizzazioni tunisine che hanno contribuito alla transizione verso la democrazia della Tunisia dopo la Primavera Araba del 2011, la cosiddetta Rivoluzione dei Gelsomini: sono l’Unione generale tunisina del lavoro, la Confederazione dell’industria del commercio e dell’artigianato, la Lega tunisina per i diritti dell’uomo e l’Ordine nazionale degli avvocato di Tunisia. Sono proprio loro il quartetto del dialogo nazionale in questo Paese segnato dalla dittatura islamista per decenni e che dopo la Primavera del 2011 hanno collaborato per evitare le conseguenze fondamentaliste che hanno preso piede negli altri paesi arabi protagonisti della Primavera. Queste quattro organizzazioni hanno fin da subito collaborato con l’Assemblea Nazionale Costituente per scrivere la prima costituzione di uno stato libero e democratico, per sbloccare anche l’empasse tra i diversi partiti tunisini. Il lavoro di mediazione del Quartetto ha permesso le elezioni lo scorso 2014 e hanno sopratutto «contrastato la diffusione della violenza in Tunisia e le sue funzioni sono state comparabili a quelle dei congressi di pace cui fa riferimento Alfred Nobel nel suo testamento», riferisce il Comitato nelle motivazioni per la premiazione. La Tunisia ad oggi risulta essere l’unico paese arabo con un sistema democratico affidabile dopo le Primavere arabe e questo già di per sé è un enorme risultato che però deve continuare nei prossimi anni di crescita: e proprio l’opera della società civile di quel popolo, e chissà magari in futuro anche di altri, sarà decisiva per assimilare una crescita moderna e soprattuto libera.