Oltre la droga, il Messico soffre un’altra terribile piaga, il traffico di esseri umani. Donne rapite o convinte con menzogne da trafficanti che poi le schiavizzano obbligandole a prostituirsi. Le cifre sono enormi, ed evidentemente non è solo lo Stato islamico a ridurre tante donne in schiavitù sessuale. Accade anche nei paesi del democratico occidente. In particolare lo stato di Tlaxcala e la città di Tenancingo sono considerate le capitali di questo orrore. Karla Jacinto, oggi impegnata in associazioni che combattono questo traffico, ha raccontato la sua storia alla Cnn. A 12 anni, cresciuta in una famiglia con gravi problemi, venne convinta ad andare con un giovane di 22 anni che le offriva soldi, belle macchine, vita apparentemente soddisfacente. Dopo tre mesi, cominciò il suo calvario, costretta a prostituirsi dalle 10 di mattina fino a mezzanotte senza sosta: ha calcolato che ogni giorno aveva rapporti sessuali con trenta uomini differenti, il tutto per un periodo di quattro anni fino a quando venne liberata da una operazione di polizia, per un totale, ha detto, di 43.200 stupri. Ha raccontato i dettagli di questa vita terribile, uomini che ridevano quando lei scoppiava a piangere, brutalità e violenze senza fine da parte del suo protettore. Si calcola che in Messico le vittime del traffico di esseri umani siano ogni anno circa 20mila. Gli Stati Uniti hanno nella loro lista dei massimi ricercati ben dieci persone della città di Tenancingo mentre tra gli abitanti della cittadina almeno due terzi di essi hanno un familiare che fa la prostituta o il protettore.