La notizia della giornata rischia di avere avuto un importante e forse decisivo aggiornamento: Jihadi John, il boia dell’Isis, elemento forse più rappresentativo assieme al Califfo stesso dell’universo nello Stato Islamico, potrebbe davvero essere stato ucciso. Dopo le notizie che si stavano rimbalzando da tutta la giornata nei media americani e di conseguenza internazionali sul drone americano che avrebbe colpito a Raqqa, la capitale del’IS, proprio il londinese boia John, arriva dal Pentagono la notizia importante: «Abbiamo la ragionevole certezza che Jihadi John sia stato ucciso», dunque non c’è ancora la certezza della sua morte perché ci vorrà tempo per confermarlo, ma per il portavoce Steven Warren questo è quanto. Testimoni oculari hanno raccontato alla televisione Sky News che a Raqqa avrebbero visto portare il jihadista in ospedale dopo lo scoppio del missile sparato da un drone su una macchina dell’Isis. Sebbene la linea ufficiale dello Stato Islamico sia che Mohammed Emwazi, il vero nome del boia, è sopravvissuto, la gente del posto ha riferito sempre all’emittente britannica che l’ospedale locale è stato chiuso al pubblico, come accade di norma quando un pezzo grosso di una milizia viene colpito, spesso a morte. Se così sarà lo si scoprirà nei prossimi giorni, dato anche che la forze di terra americane o dell’intelligence devono avere il tempo di arrivare a Raqqa e sappiamo non essere certo semplice entrare indisturbati nella zona controllata dall’Isis.
La giornata di oggi in ogni modo rimarrà storica, a prescindere dall’ufficialità o meno dell’uccisione di Jihadi John, il boia dell’Isis: tramite l’annuncio di Barack Obama e le immagini che arrivano dalla città irachena di Sinjar, oggi i Peschmerga curdi strappano al Califfato l’avanzata senza sosta avvenuta fino ad oggi. Mentre il mondo si interroga se la notizia che circola dal Pentagono che parlerebbero di un drone che avrebbe abbattuto la macchina dove viaggiava il boia londinese autore ed esecutore di numeri ostaggi internazionali negli scorsi mesi, il presidente americano interviene e annuncia: «L’Isis non sta guadagnando terreno in Iraq, abbiamo contenuto la loro avanzata: quello che non siamo riusciti a fare è decapitare il loro vertice, anche se abbiamo fatto progresso nel bloccare il reclutamento di combattenti stranieri», queste le parole del presidente USA in mattinata. In effetti oggi i Peshmerga curdi hanno preso controllo di nuovo della città di Sinjar strappandola all’Isis tagliando così un’importante arteria stradale decisiva per le operazioni dello Stato Islamico. L’offensiva è stata denominata Operation Free Sinjar ed è stata sostenuta da attacchi aerei della colazione a guida proprio americana: come nel caso del drone contro Jihad John, l’uomo simbolo del Califfato, che sembra sia stato eliminato ma al momento attendiamo aggiornamenti per un caso che avrebbe del clamoroso.
Il boia dell’Isis, forse il più importante e famoso esponente del Califfato, potrebbe essere stato ucciso nelle scorse ore da un drone americano in un raid avvenuto nella città siriana di Raqqa. Questo quello che sostengono alcuni principali network statunitensi che hanno raccolto le informazioni dalle fonti militari e dal Pentagono. «Stiamo valutando i risultati dell’operazione di questa notte e daremo informazioni più precise non appena potremo», afferma all’Ansa il portavoce del Pentagono, Peter Cook. Voci non confermate ma che provengono sempre dai vertici della Marina USA parlano di un drone che avrebbe colpito l’auto sulla quale viaggiavano il boia e altri membri del gruppi di assassini con anche Jihadi John che si fanno chiamare Beatles, per via della loro origine britannica. E proprio il premier inglese, David Cameron, ha voluto intervenire immediatamente a reti unificate davanti alla porta di Downing Street, non confermando l’uccisione ma dicendo che «Non possiamo ancora essere certi che il radi abbia avuto successo ma di sicuro, se così fosse, sarebbe un ottima cosa per via di quanto di male ha fatto quest’uomo e l’intero califfato per l’umanità intera». Da ultimo, in un collegamento televisivo con la corrispondente della CNN dal Pentagono, Barbara Starr, è stato riferito che le fonti dell’amministrazione Obama «credono di aver colpito e ucciso Jihadi John, ma al momento non è confermato ufficialmente perché non ci sarebbero truppe di terra né intelligence sul terreno dove è stato effettuato il raid».
Impossibile almeno al momento essere certi che l’obbiettivo sia stato davvero raggiunto. Secondo la Bbc e fonti dell’esercito americano un drone avrebbe colpito un’auto sulla quale viaggiavano i fanatici assassini inglesi che si erano uniti all’Isis, tra cui il tristemente noto boia Jihadi John, un londinese ritratto in vari video mentre taglia la testa ad alcuni ostaggi. Secondo le fonti americane ci sarebbe “un elevato grado di certezza” che l’uomo sia effettivamente morto. Un obbiettivo che ha più che altro il sapore di una rivincita e di un senso di giustizia per i parenti dei tanti ostaggi giustiziati, ma che certo non serve a nulla dal punto di vista pratico. I fanatici islamici pronti a fare quello che ha fatto Jihadi John infatti sono un numero infinito, praticamente tutti, tra i miliziani dell’Isis. Il vero nome del boia è comunque Mohamed Emwazi nato in Kuwait ma trasferitosi con la famiglia a Londra nei primi anni novanta.