E’ già stata definita l’esecuzione di un condannato a morte più lunga nella storia degli Stati Uniti. Risale al luglio 2014 ma solo ora i dettagli sono stati resi noti tramite il programma televisivo 60 Minutes, molto popolare in America. Wood era stato condannato a morte per l’omicidio della sua ex fidanzata e del padre di lei. L’esecuzione ha avuto luogo il 23 luglio dello scorso anno tramite iniezione letale. La morte tramite iniezione di medicinali tossici è stata introdotta negli Stati Uniti nel 1977, perché considerato un modo più “umano” per uccidere i condannati. Con il passare degli anni invece si è trasformato in un modo orribile per provare sui prigionieri sempre nuovi tipi di droghe letali. E’ il caso di Joseph Wood su cui ne venne testato uno inedito. Secondo le autorità, la morte sarebbe dovuta sopraggiungere al massimo nel giro di dieci minuti: ci sono volute invece due ore di sofferenza. Il fatto che si usino sempre nuove sostanze è dovuto a un fatto preciso: molte aziende farmaceutiche americane hanno vietato la vendita dei loro prodotti proprio perché non vengano usati per le esecuzioni, così i vari stati dove è in uso la pena di morte si devono da fare inventandosi nuovi tipi di droghe. Nel caso di Wood, dopo i previsti dieci minuti ha cominciato ad annaspare e a mostrare crisi di soffocamento. I presenti hanno pensato che il giudice federale sospendesse l’esecuzione, ma così non è stato. Invece, sono state fatte altre quindici iniezioni al prigioniero fino a quando non è morto finalmente dopo due ore. Uno dei presenti ha raccontato nel programma tv di aver recitato ben quattro volte il rosario mentre assisteva a quella scena orribile. Per le autorità, l’uomo era comunque sedato e non poteva sentire dolori.



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