Quello che tutti speravano non fosse vero, pur rimanendo uguale la tragedia, è ormai quasi confermato. Da giorni fonti anonime dell’intelligence americana e inglese sostenevano che solo un attentato avesse potuto provocare l’esplosione del volo Metrojet sul Sinai. Adesso anche gli ultimi esami delle scatole nere confermerebbero queste voci secondo quanto segnalano adesso i media francesi: l’aereo è precipitato a causa di una esplosione, non può esersi trattato di un incidente provocato da problemi tecnici o errore umano. Una scatola nera infatti avrebbe registrato il suono ben definito di una esplosione nella parte posteriore dell’aereo mentre invece, come si era detto, nessun motore è esploso prima che avvenisse questa esplosione. Il governo egiziano però continua a escludere l’ipotesi. I servizi segreti americani e inglesi avrebbero anche registrato conversazioni tra terroristi che confermerebbero l’ipotesi. Intanto continuano a giungere testimonianze di turisti europei dall’aeroporto di Sharm el Sheik che dicono come i controlli di sicurezza fossero quasi inesistenti e che ancora in queste ore se si danno soldi agli inservienti, si può evitare di fare code ai controlli. Facilissimo dunque per dei terroristi passare con dell’esplosivo in una valigia. La Russia ha in queste ultime ore sospeso tutti i voli per l’Egitto, dopo che l’Inghilterra aveva sospeso quelli sul Sinai. Nella località turistica si trovano decine di migliaia di turisti bloccati senza riuscire a tornare a casa. I turisti russi bloccati nel Sinai sarebbero 40mila, quelli inglesi 20mila.