Il fattore decisivo è stato probabilmente convincere i milioni di astenuti al primo turno a tornare a votare. Troppa la paura che il partito di Marine Le Pen potesse vincere: così alla fine destra repubblicana di Sarkozy e socialisti di Hollande si sono presi cinque macroregioni a testa lasciando a bocca asciutta l’estrema destra. La valanga di voti presa al primo turno dal Fronte nazionale si è dunque arenata davanti a un altro fronte, quello unito di destra moderata e sinistra. Marine Le pen ha ringraziato comunque i suoi elettori, accusando destra e sinistra di aver manipolato il voto con i loro proclami “vergognosi e violenti”: “Rovinerò la vita al governo, ogni minuto di ogni giorno” ha detto forte comunque dei più di sei milioni di voti ottenuti. Anche in Provence-Alpes-Cote d’Amur dove la giovane Le Pen, Marion, sembrava potesse farcela, ha vinto invece il candidato conservatore con il 53,5% dei voti contro il 46,5. Il primo ministro socialista Valls ha commentato che “il pericolo comunque non è eliminato: “Nessun sollievo, nessun trionfalismo, nessun messaggio di vittoria poiché il pericolo dell’estrema destra non è eliminato. Dobbiamo dimostrare – che siamo capaci di restituire la voglia di votare per e non unicamente contro”. Per Sarkozy invece “Questa mobilitazione di elettori non deve essere usata come pretesto per dimenticare l’avvertimento dato dai francesi al primo turno – ha detto Sarkozy. L’unità nel partito, l’unione con il centro e il rifiuto di ogni compromesso con l’estrema destra ha permesso questo risultato. Per questo, questi principi devono restare nostri anche in futuro”.



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