Un episodio estremo, ma che la dice lunga di quanto i cosiddetti malati terminali non siano a volte condannati a morte come si vorrebbe facilmente pensare. Lo scorso gennaioun uomo il cui figlio di 27 anni stava per essere staccato dal macchinario che lo teneva in vita per decisione consensuale di familiari e medici si è opposto all’ultimo minuto impugnando una pistola. George Pickering III era stato dichiarato in stato di morte cerebrale e si era deciso di staccare la spina. Il padre Pickering II ha tirato fuori una pistola e ha fatto invece allontanare tutti. Ha chiesto alcune ore di tempo e in quelle ore ha sentito, stringendogli la mano, che il figlio dava segni di vita. Mentre lui veniva arrestato e condannato a diversi mesi di carcere, si decise di non staccare più i macchinari e oggi il giovane ha pienamente recuperato, è vivo, cosciente e sta bene. Lo stesso 27enne ha così commentato: “E’ stata infranta la legge, lo so, ma è stato fatto per un buona ragione. E’ solo grazie a questo che io sono ancora qui: è stato amore, solo amore. E’ dovere di un genitore proteggere I propri figli, e questo è quello che ha fatto mio padre. L’unica cosa che conta è che sono vivo e vegeto, che mio padre è tornato a casa e che siamo di nuovo insieme”.



Leggi anche

Sardegna verso prima legge regionale sul suicidio assistito/ "Sarà approvata entro inizio 2025"David Cameron favorevole alla legge sul suicidio assistito/ “Ridurrà la sofferenza umana”