Uno studio condotto da alcuni esperti e guidato dall’ex giudice dell’Alta corte la Baronessa Butler-Sloss (la Commission on Religion and Belief in Public Life (Corab) è giunto alla conclusione che ormai nel Regno Unito i fedeli cristiani sono una minoranza e che il paese stesso non può definirsi più un paese cristiano. La prima conseguenza sarebbe quella di ridurre il numero dei vescovi della Chiesa anglicana che di diritto (cioè senza essere eletti direttamente) siedono alla Camera dei Lord per dare il posto a rappresentanti di altre religioni. Nella camera alta del parlamento inglese siedono oggi in tutto 26 vescovi incluso l’arcivescovo di Canterbury. Secondo l’inchiesta solo due inglesi su cinque si dichiara cristiano mentre molti appartenenti alla Chiesa anglicana sono passati a confessioni evangeliche o pentecostali. Allo stesso tempo i fedeli musulmani, induisti e sikhisti hanno superato di numero gli ebrei tra le religioni non cristiane. Coloro che invece si dichiarano non credenti di nessuna religione sono passati da un terzo della popolazione nel 1983 a circa la metà del totale nel 2014. Tra le altre proposte della commissione che ha eseguito lo studio, la riduzione dell’insegnamento delle religioni nelle scuole e anche la riduzione dei programmi a carattere religioso alla televisione. Ha replicato un portavoce della Chiesa anglicana: “Si tratta del classico studio generalista che non tiene conto della realtà oggettiva, la maggior parte dell’opinione pubblica è invece fortemente contraria alla marginalizzazione del cristianesimo”.