Per due volte i medici hanno consigliato ai genitori di abortire, le condizioni del feto erano considerate gravissime e anche la madre rischiava. Hanno detto di no e i medici hanno commentato: “Si vede che desiderate davvero questo figlio”. Alla 23esima settimana di gravidanza Angela Baker, una donna americana, era stata informata dai medici che la bambina che portava in grembo non sarebbe sopravvissuta: troppo piccola, un caso di ritardo di crescita intrauterina in forma grave, la placenta non si era sviluppata in modo adeguato e la bambina non riceveva il nutrimento necessario. Sarebbe morta nel grembo, avevano detto i medici che avevano suggerito l’aborto. I genitori dissero che se la bambina doveva morire, preferivano che morisse da sola, al sicuro nel grembo materno. Inaspettatamente, la piccola diede segni di vita evidenti. I dottori dissero che in un caso grave come quello, la donna poteva aspettare più del tempo previsto per legge per abortire. Di nuovo, Angela Baker disse di no, che preferiva vederla nascere anche se poteva morire immediatamente o che fosse sopravvissuta cieca e sorda come poteva accadere: non la uccideremo solo perché non è sana, disse la coppia. Il primo luglio scorso Naomi Joy nonostante tutto è nata e incredibilmente è stata in grado di respirare da sola sin da subito. Per i dottori qualcosa di impossibile. Minuscola, grande come un feto alla 19esima settimana, la bambina ha necessitato di cure apposite: una doppia ernia, polmoni danneggiati. Dopo 142 giorni di cure ospedaliere, la piccola finalmente è potuta andare a casa e adesso ha cinque mesi. La sua vista e il suo udito sono perfetti anche se ha ancora problemi polmonari ma i medici dicono che dovrebbe sistemarsi tutto nel giro di due anni. “Abbiamo avuto fiducia nei migliori dottori ma abbiamo anche pregato molto, è incredibile che sia sopravvissuta, ma la nostra fede che potesse succedere è stata fondamentale in tutto questo” ha commentato la madre.