Non ha raggiunto il quorum necessario del 50% il referendum contro i matrimoni gay, che in realtà doveva sottolineare quanto già deciso dai parlamentari slovacchi lo scorso anno inserendo nella Costituzione la dicitura “il matrimonio è un legame solo tra uomo e donna”. Si è infatti recato a votare solo il 21,4% degli aventi diritti, il 95% dei quali ha comunque votato a favore del quesito richiesto. Erano in realtà tre i questi, che hanno raggiunto rispettivamente il 95, 92 e 90% dei sì. Erano infatti tre i quesiti a cui si doveva rispondere: “nessun’altra convivenza tra persone eccetto l’unione tra un uomo e una donna può essere chiamata matrimonio”;  “alle coppie o ai gruppi di persone dello stesso sesso non può essere permesso di adottare e di conseguenza crescere dei bambini”; “le scuole non devono obbligare i bambini a partecipare a lezioni su temi di educazione sessuale o eutanasia se i loro genitori o loro stessi non sono d’accordo”. A promuovere il referendum, che aveva avuto il sostegno anche di papa Francesco, il movimento Alleanza per la famiglia, che aveva raccolto 400mila firme. Da tempo in Slovacchia pochissime persone si recano a votare: alle ultime elezioni europee del 2014 votò infatti solo il 14% degli aventi diritto.



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