Padre Martinelli non lascerà la Libia, ma rimarrà fino all’ultimo al fianco dei cristiani che ancora vivono in quella terra ormai conquistata dai tagliagole dell’Isis. “La mia comunità è qui. Come faccio a mollare? Sarebbe un tradimento”, ha detto chiaramente il settantatreenne, vicario apostolico di Tripoli, in un’intervista rilasciata al Corriere del Veneto. E’ disposto a tutto monsignor Martinelli, anche a farsi “tagliare la testa” pur di proseguire la sua missione. “In chiesa sono venuti a dirmi che devo morire. Ma io voglio che si sappia che padre Martinelli sta bene e che la sua missione potrebbe arrivare al termine. Ho visto delle teste tagliate e ho pensato che anch’io potrei fare quella fine. E se Dio vorrà che quel termine sia la mia testa tagliata, così sarà. Anche se Dio non cerca teste mozzate, ma altre cose in un uomo”, ha aggiunto padre Martinelli. “Poter dare testimonianza è una cosa preziosa. Io ringrazio il Signore che mi permette di farlo, anche con il martirio. Non so fino a dove mi porterà questo cammino – ha concluso – Se mi porterà alla morte, vorrà dire che per me Dio ha scelto così. Io da qui non mi muovo. E non ho paura”.