I jihadisti dell’Isis vogliono “utilizzare e sfruttare in modo strategico i tanti barconi di immigrati clandestini che partono dalle coste libiche” per “portare il caos nel sud dell’Europa e colpire le compagnie marittime e le navi dei Crociati”. Lo riporta oggi il Daily Telegraph, citando “documenti segreti” dei miliziani dello Stato Islamico contenuti in un documento di cui è entrato in possesso il think tank britannico Quilliam. Sulla crisi libica e la minaccia terroristica è intervenuto oggi anche il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in una informativa urgente alla Camera: “Il tempo a disposizione non è infinito” e “rischia di esaurirsi molto presto, pregiudicando i fragili risultati raggiunti”, ha avvertito il responsabile del dicastero chiedendo alla comunità diplomatica “di aumentare gli sforzi. Non vogliamo avventure, né crociate, ma l’unica soluzione alla crisi è quella politica e impone un cambio di passo da parte della comunità internazionale”. Gentiloni ha spiegato anche che “il governo è impegnato a tutti i livelli a promuovere il cambio di passo” e che “terrà costantemente informato il Parlamento, maggioranza e opposizione, degli sviluppi sul terreno”.