Sono morti pronunciano il nome di Gesù: i 21 cristiani copti egiziani trucidati dalle milizie islamiche dell’Isis domenica scorsa stavano pregano nel momento in cui sono stati decapitati. Lo ha dichiarato il vescovo copto cattolico della città di Giuzeh, Anba Antonios Aziz Mina, all’Agenzia Fides. “Il video che ritrae la loro esecuzione è stato costruito come un’agghiacciante messinscena cinematografica, con l’intento di spargere il terrore” ha riferito il vescovo. “Eppure in quel prodotto diabolico della finzione e dell’orrore sanguinario, si vede che alcuni dei martiri, nel momento della loro barbara esecuzione ripetono ‘Signore Gesù Cristo’. Il nome di Gesù è stata l’ultima parola affiorata sulle loro labbra” ha precisato Antonios Aziz Mina, aggiungendo “come nella passione dei primi martiri, si sono affidati a Colui che poco dopo li avrebbe accolti. E così hanno celebrato la loro vittoria, la vittoria che nessun carnefice potrà loro togliere. Quel nome sussurrato nell’ultimo istante è stato come il sigillo del loro martirio”. Nel frattempo, il Presidente Abdel Fattah al-Sisi ha dichiarato che si sta pensando di costruire una chiesa a loro dedicata nella città di Minya, luogo dal quale molti dei 21 cristiani uccisi provenivano. Ha espresso anche l’intenzione di accompagnare le famiglie che hanno dovuto affrontare la terribile tragedia, insieme a tutte le vittime del terrorismo islamico dell’Isis: un decreto presidenziale, infatti, ha deciso che i familiari riceveranno un risarcimento e in seguito un assegno pensionistico ogni mese.