La scena è decisamente simile alle tristemente note immagini di quella notte del 1933 in cui i nazisti diedero alle fiamme migliaia di libri considerati contrari alla loro ideologia. La storia si ripete adesso a Mosul, la capitale dello Stato islamico dove i roghi di libri considerati nocivi all’islam si succedono da quando la città è stata conquistata dia fanatici dell’Isis. Secondo quanto riporta un sito iracheno, Ankawa, anche i librai fanno una brutta fine, specie nel caso vendano libri cristiani: uno di essi è infatti stato sequestrato dai miliziani e di lui non si sa più nulla. Nel suo negozio erano stati trovati libri definiti “cristiani”. Adesso il colpo di grazia alla libertà di stampa, di educazione, di lettura: i miliziani hanno assalito ed espropriato la biblioteca cittadina e buttato in strada centinaia di libri, anche manuali molto antichi e dal valore altissimo. Libri di sport, libri per bambini, poesia e filosofia caricati su macchine e portati alla distruzione. Libri considerati infedeli e che spingono a disobbedire ad Allah, dicono i miliziani.