Oliver Sacks ha un cancro in fase terminale. Lo ha annunciato lui stesso, celebre neurologo britannico di 81 anni, in una lettera al New York Times in cui annuncia la sua malattia: metastasi multiple al fegato. “Sono grato che mi siano stati concessi nove anni di buona salute e produttività dalla diagnosi originale, ma ora devo affrontare la morte”, scrive. “Ora spetta a me decidere come vivere i mesi che mi restano. Devo vivere nel modo più ricco, profondo e produttivo che posso”, prosegue. È del 1973 il libro da lui scritto dal titolo “Risvegli”, dove racconta le sue esperienze da neurolo nella cura con pazienti affetti da encefalite letargica. Da qui un film nominato per l’Oscar nel 1990, interpretato da Robin Williams e Robert De Niro. I suoni libri sono stati tradotti in ben 25 lingue, tra quelli più popolari c’è: “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello”. “Ho letto e viaggiato e pensato e scritto. Ho avuto un rapporto con il mondo, il rapporto speciale di scrittori e lettori”, ha scritto Sacks nel suo articolo, sottolineando che in primavera uscirà un’autobiografia. Ha annunciato che nel periodo che gli resta da vivere non seguirà più i telegiornali e i dibattiti politici e sul riscaldamento globale: “Non è indifferenza, ma distacco, mi importa ancora moltissimo del Medio Oriente, del riscaldamento globale, della crescita della disuguaglianza, ma queste cose non mi riguardano più: appartengono al futuro”. E ammette di avere un po’ paura della morte e di quanto sia triste vedere morire le persone a lui care. “Negli ultimi giorni, ho potuto vedere la mia vita come da una grande altitudine, come una specie di paesaggio, con un profondo senso di connessione fra tutte le sue parti. Questo non vuol dire che abbia chiuso con la vita”, scrive. “Al contrario, mi sento intensamente vivo e voglio e spero, nel tempo che mi resta, di approfondire le mie amicizie, dire addio a chi amo, scrivere di più, viaggiare se ne avrò la forza, raggiungere nuovi livelli di comprensione”. (Serena Marotta)