“Confermiamo purtroppo il rapimento di un’espatriata francese che lavorava per la Banca Mondiale”, lo comunica il ministro degli Esteri francese. La donna è stata sequestrata insieme alla sua guardia del corpo martedì mattina a Sanaa, capitale dello Yemen. La famiglia della donna è stata già informata. “Tutti i nostri servizi sono mobilitati per localizzare la nostra compatriota e ottenerne al più presto la liberalizzazione”, ha detto il portavoce dell’unità di crisi da Parigi. Intanto la situazione delle diplomazie non è delle migliori: prima la chiusura dell’ambasciata degli Stati Uniti, poi, il 13 febbraio, le ambasciate di Francia e Italia, seguite da quella egiziana. «Abbiamo saputo del rapimento di una ragazza di trent’anni che lavora per la Banca Mondiale – ha detto il presidente francese François Hollande durante una conferenza congiunta con Matteo Renzi, alla fine del vertice Italia-Francia – . Stiamo cercando di localizzarla e faremo il possibile per liberarla. Colgo l’occasione per ripetere ai nostri concittadini che si trovano in zone di conflitto di tenersi il più lontano possibili da quelle aree, perché il pericolo è grave e reale». La donna è stata sequestrata questa mattina mentre si recava al lavoro in auto con il suo autista-body guard. Ma ci sarebbe anche un’altra versione, secondo cui la cittadina francese non era scortata da un uomo, ma da una donna, che è stata rapita a sua volta. (Serena Marotta)