Statue e manufatti in frantumi, presi a martellate finché non ne restano pezzi così piccoli che non potranno mai essere ricomposti. E’ solo l’ultimo scempio perpetrato dall’Isis nelle sale di in un museo di Mosul, in Iraq, dove i combattenti jihadisti hanno distrutto preziose opere d’arte tra cui una, riconoscibile nel video diffuso online dallo Stato islamico, che rappresenta l’antica divinità mesopotamica di Nergal. “Queste rovine dietro di me, sono quelle di idoli e statue che le popolazioni del passato usavano per un culto diverso da Allah”, dice un miliziano davanti al bassorilievo di un cavallo. Secondo la dottrina fondamentalista sunnita, infatti, è vietata ogni raffigurazione di dei ma anche di animali o esseri umani in generale. L’Isis la definisce “promozione dei valori e della virtù”.